Il capo politico del M5s Vito Crimi ha inviato una mail a tutti i deputati del Movimento: all’interno la richiesta ufficiale che, entro il 10 agosto, firmino l’autocertificazione perché l’Inps diffonda il loro nome se risultano tra i beneficiari del bonus 600 euro. Segue un modello di liberatoria che il leader intende raccogliere nel giro di poche ore. “Non si tratta di una rinuncia alla privacy”, si legge nel documento che ilfattoquotidiano.it pubblica integralmente, “in quanto diamo per scontato che per ciascuno di voi la risposta sarà sicuramente negativa”. Mentre non si sono ancora fatti avanti i parlamentari (due leghisti e uno del Movimento) finiti sotto accusa per aver ottenuto l’aiuto per le partite Iva durante il lockdown, il M5s ha deciso di procedere autonomamente con la speranza di arrivare alla soluzione del caso che imbarazza tutto il Parlamento. Come già annunciato dal capo politico, saranno i singoli parlamentari a chiedere spontaneamente all’Inps di pubblicare i propri nomi se presenti nella lista dei beneficiari. Nel testo, che è stato inviato poco dopo l’annuncio dal capo politico, lo stesso Crimi si rivolge ai suoi chiedendo uno sforzo per quello che è “un problema etico e morale“. Qui di seguito il documento che hanno ricevuto i deputati.

“Cari colleghi
in queste ore è stata diffusa la notizia secondo cui un parlamentare del Movimento potrebbe aver richiesto e ottenuto il bonus di 600 euro destinato alle partite Iva in difficoltà.

Al di là della legittimità o meno della richiesta, si pone un problema etico morale che per la vastità della crisi che attraversa ancora questo Paese non può essere trascurato. Dobbiamo dare un segnale forte e mi auguro che chi ha ricevuto quegli importi provveda a restituirli immediatamente e a fare pubblica ammenda o a spiegare le eventuali ragioni qualora da lui/lei indipendenti.

Come governo e Parlamento abbiamo fatto degli sforzi enormi per recuperare ogni risorsa disponibile e messo in campo misure eccezionali, utilizzando modalità speditive che non richiedevano verifiche e controlli preventivi, al fine di erogare gli importi nel più breve tempo possibile con poche formalità.
Mai ci saremmo aspettati che potesse accadere quanto sembra sia accaduto.

Pertanto, sperando che non sia necessario e che l’interessata/o si palesi al più presto, vi chiedo cortesemente di autorizzarmi a chiedere una informazione collettiva all’Inps per sapere se, dai loro archivi, il vostro nominativo risulta essere beneficiario del bonus di 600 euro. Non si tratta di una rinuncia alla privacy, in quanto diamo per scontato che ciascuno di voi non ha fatto istanza per quel bonus quindi la risposta sarà sicuramente negativa.

Vi chiedo di sottoscrivere la seguente dichiarazione (copiate e incollate in un file word, firmate e scansionate o fotografate) e inviate alla mail indicata più avanti ENTRO OGGI 10 AGOSTO così da poter inoltrare la domanda al massimo domani mattina. Confido nella vostra collaborazione e sensibilità”.

Il sottoscritto ________ nato a __ il _____
e residente a _____ in via _______
Autorizza
L’Istituto nazionale di Previdenza Sociale a comunicare al sig. Crimi Vito Claudio, nato a Palermo il 26 aprile 1972, su sua richiesta se il sottoscritto abbia richiesto la c.d. indennità covid-19 (bonus 600 euro) prevista dal decreto “cura Italia” prima e dal decreto “Rilancio” successivamente e se sia stata effettivamente erogata.
Luogo, data
Firma

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