Ohio, va a messa e contagia più di 90 persone. Governatore: “Covid si è diffuso come un incendio”. E anche lui è positivo

L'episodio risale a metà giugno. Infetto anche il governatore repubblicano Mike De Wine, testato poco prima di incontrare Trump

“Il virus si è diffuso come un incendio. È molto spaventoso. Sappiamo che i leader delle nostre comunità religiose vogliono che i loro fedeli vengano tutelati”. Mike De Wine, governatore repubblicano dell’Ohio, interviene così, rilanciando l’urgenza di indossare le mascherine, dopo la segnalazione di un caso, di cui scrive Cnn, che ha riguardato una chiesa non meglio specificata nello Stato del Midwest. Quasi cento persone infatti sono state contagiate dal covid-19 dopo che un 56enne affetto dal virus ha preso parte ad una funzione religiosa a metà giugno. Dopo la celebrazione sono state 91 le persone che si sono ammalate, comprese 53 che erano in chiesa. Proprio loro, una volta uscite dalla messa, hanno infettato almeno un’altra persona.

Anche De Wine è infetto – Ma il tema contagio riguarda in prima persona anche De Wine, risultato positivo al test eseguito, secondo quanto prevedono i protocolli sanitari, all’aeroporto di Cleveland prima dell’incontro in programma con il presidente Donald Trump. DeWine avrebbe dovuto accompagnare il presidente in una visita all’impianto della Whirlpool Corp. nel nordovest dell’Ohio. Nella nota diffusa dal suo ufficio si legge che DeWine, 73 anni, non presenta sintomi. Resterà in quarantena nella sua abitazione di Cedarville per 14 giorni.

I contagi nella chiesa – Non sono stati diffusi dettagli circa la gravità dei sintomi ma quel che è certo è che un’intera famiglia si è ammalata – padre 34enne, moglie 31 enne e i due bambini di uno e undici anni – e anche la moglie e i due figli del 56enne sono risultati positivi. Già lo scorso 22 luglio De Wine aveva ordinato di indossare la mascherina a chiunque avesse più di 10 anni, obbligo che è stato esteso da ieri anche a tutti i bambini a scuola. Il governatore ha inoltre dichiarato che avrebbe scritto a tutti i luoghi di culto nello Stato – chiese, moschee e sinagoghe – con specifiche raccomandazioni sanitarie.