“I migranti? Io sono uno di quelli che gli sparerebbe a quella gente lì”. Così durante il Consiglio regionale del Friuli Venezia-Giulia il consigliere della Lega Antonio Calligaris ha risposto ai militanti di Casapound entrati in Aula per protestare contro l’immigrazione. La frase non è passata inosservata, arrivando fino a Montecitorio dove era in corso la discussione sul Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2019. Dopo l’intervento della deputata Simona Bordonali, della Lega, che chiede il ridimensionamento del fondo della “coesione sociale” al grido di “basta sbarchi, basta porti chiusi”, prende la parola Nicola Fratoianni di Leu, tirando fuori proprio l’episodio del Friuli. Fratoianni chiede che la Lega si dissoci dai due episodi accaduti oggi nella Regione, sia quello del consigliere Calligaris che quello del responsabile della Protezione Civile che sui social ha proposto una “soluzione radicale” per i migranti, cioè “squadroni della morte”. Dichiarazioni “assurde” secondo il deputato di Leu che sottolinea: “Cari colleghi della Lega anche voi dovreste preoccuparvi di questo”. Già in precedenza sui social Fratoianni aveva stigmatizzato le parole di Calligaris, come “l’ennesima dimostrazione che il fascismo e il razzismo non sono opinioni ma violenza, arroganza e discriminazione. In un Paese normale – aveva scritto su Facebook – uno così dovrebbe dimettersi in 5 minuti”. In Aula anche il dem Emanuele Fiano chiede che la Lega si dissoci: “Il razzismo è incivile e non c’entra nulla con la battaglia delle idee”. Ma dai banchi della Lega non arrivano frasi per prendere le distanze dal loro collega friulano. Anzi. Ziello attacca: “Fratoianni parla di tutto tranne dell’emergenza invasione che sta creando questo governo” e Tonelli lo segue: “Non andate a strumentalizzare qualche asino che raglia perché di asini che ragliano voi ne avete una schiera infinita”. Nel dibattito interviene anche Walter Rizzetto, deputato di Fratelli d’Italia: “Rifuggiamo in modo forte frasi orribili e gravi, ma – aggiunge poi Rizzetto – io ieri ero alla caserma Caverzerani dove ci sono 463 persone probabili richiedenti asilo non lo so, dico soltanto che ieri ad Udine si sono vissute scene di guerriglia a causa di 200, 250 persone che protestavano perché non potevano uscire dopo che il Sindaco ha giustamente comminato loro una quarantena”.

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