Il sostegno al premier Giuseppe Conte, impegnato in queste ore nel consiglio europeo che si preannuncia decisivo per lo stanziamento del Recovery fund, e la conferma che l’alleanza di governo punta a durare (almeno stando alle volontà del fronte Pd). Il segretario dem Nicola Zingaretti, intervenendo a Morgantina (Enna) in Sicilia nel corso dell’assemblea regionale per l’elezione di Anthony Barbagallo, ha ribadito l’appoggio all’esecutivo e soprattutto alla coalizione che li vede a fianco dei 5 stelle.

Secondo il leader e presidente del Lazio, la battaglia cruciale è quella che il premier sta giocando in Europa in queste ore. “Credo che l’Italia”, ha detto, “e il premier Conte stiano conducendo una battaglia giusta per il lavoro, per lo sviluppo, per l’Europa, perché serve l’Europa dell’innovazione e del lavoro. Tutto il Paese deve stringersi intorno a questo tentativo italiano. E in realtà la Commissione le idee le ha chiare, ma alcuni Paesi europei non condividono questa strategia . Mi sembra che il presidente Conte e i ministri che sono su, stiano rappresentando l’Italia nel modo migliore”.

Per quanto riguarda i rapporti con i 5 stelle, Zingaretti ha parlato soprattutto delle potenzialità che vengono dall’intesa tra i due partiti: “C’è una parte del Paese che dice che siamo subalterni ai Cinque stelle, che dice a loro che sono subalterni a noi. Lo fanno perché hanno paura dell’unità del centrosinistra. Vogliamo governare. Ma come si può soltanto teorizzare che, a prescindere dai programmi locali, insieme possiamo governare l’Italia, ma non territori?”. Il riferimento è appunto alle prossime competizioni Regionali, nelle quali non sempre i due partiti sono riusciti a trovare un accordo. “Ci possono essere delle realtà in cui può essere impossibile e io lo rispetto. Ma il candidato delle Marche è un uomo che fino a qualche tempo fa organizzava marce per ricordare quella su Roma. Noi Democratici con le nostre idee lottiamo per evitare che nel nostro Paese e in Europa si portino indietro le lancette del tempo”.

Secondo Zingaretti però, Pd e 5 stelle dovrebbero cercare di fare di più e replicare l’intesa nazionale anche sui territori. Sulle prossime alleanze elettorali “ogni Regione decide rispetto al territorio. Io dico sempre una cosa delle forze politiche che stanno governando insieme in Italia, vogliono governare per tutta la legislatura, e che puntano ad essere il punto di riferimento più importante per le elezioni del presidente della Repubblica: hanno il dovere, etico e morale, innanzitutto, almeno di provarci sui contenuti e sul modello di sviluppo. Sarebbe ben strano che si partisse al contrario dicendo ‘no, non dobbiamo neanche provarci’. Io penso che rispettando le autonomie regionali, in ogni luogo dovrà aprirsi un confronto sul territorio e il Pd sarà la forza più unita e unitaria che rimette al centro i bisogni delle persone. Basta egoismi, pensiamo al Paese”.

E in merito alle forze del Partito democratico Zingaretti ha osservato: “C’è stato un travaglio vero, ma il Pd mancava. Se penso al 2018, quando davano il Pd per un partito spacciato, oggi il Partito democratico corre per essere il primo partito italiano, baricentro fondamentale del governo di questo Paese e che si sta riorganizzando, come qui in Sicilia, per essere la forza garante dello sviluppo”. E, ha continuato, “questa è una forza politica che negli ultimi anni è stata rimessa in discussione non solo dalle destre, i nostri avversari, ma che ha subito diverse scissioni, alcune delle quali, per stessa ammissione di chi le ha provocate avevano come unico obiettivo quello di distruggere il Pd, oggi possiamo dire che abbiamo vinto noi e hanno perso loro”.

Il segretario Pd ha anche parlato del ponte sullo Stretto, dopo che nei giorni scorsi 20 deputati dem hanno proposto che sia realizzato con i fondi Ue. “Sul ponte sullo Stretto decideranno i territori”, ha dichiarato Zingaretti. “Per il momento combattiamo uniti, come italiani una battaglia sul Recovery plan, su un piano che non a caso si chiama Next Generation, che guarda al futuro e che, finalmente, è possibile grazie anche al ruolo italiano. Questa ricchezza di idee la metteremo sul tavolo credo e le priorità dovranno essere digitalizzazione del Paese, sviluppo sostenibile e inclusione sociale. L’Italia ha bisogno di questo e su questo potrà dire tante cose”.

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