“Quando abbiamo iniziato le aperture del 4 maggio eravamo consapevoli che avremo affrontato una stagione di convivenza con il virus. Dobbiamo essere veloci, incisivi, determinati per poter ricondurre i focolai alla normalità nel più breve tempo possibile. Questa è la nostra sfida”, così il ministro della Salute Roberto Speranza, a margine di una visita a Casal di Principe (Caserta) dove ha partecipato alla cerimonia di consegna del premio dedicato alla memoria di Don Peppe Diana, ucciso dai Casalesi, ricordando che “a Mondragone questo lavoro è stato fatto”. L’atteggiamento, sottolinea Speranza, “è di massima cautela”. E sul caso Veneto, e sulla possibilità di introdurre il Trattamento sanitario obbligatorio, come ipotizzato dal presidente della Regione, Luca Zaia, sottolinea: “Già oggi se una persona positiva non rispetta le norme è punibile con il carcere fino a 18 mesi. Stiamo lavorando in queste ore su come rafforzare queste misure. Ma la mia personale opinione è che per vincere la sfida serve la persuasione”.
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