Era sparita, poi riapparsa, fotografata seduta da sola all’esterno di un fast food, poi di nuovo scomparsa nel nulla. Ghislaine Maxwell, la donna britannica accusata di essere la complice dei gravi reati sessuali del finanziere Jeffrey Epstein, morto suicida in carcere il 10 agosto del 2019 è stata arrestata dall’Fbi. Lo riportano fonti investigative ad alcuni media degli Stati Uniti. L’arresto sarebbe avvenuto in una località della East Coast statunitense e secondo le prime indiscrezioni la 58enne dovrebbe apparire davanti a una corte già oggi. Insieme avrebbero gestito sia un traffico di minori che un giro di sfruttamento della prostituzione. Il suo arresto giunge a quasi un anno esatto di distanza dall’arresto di Epstein, avvenuto il 6 luglio 2019.

Figlia minore del magnate dell’editoria Robert Maxwell, era dal 2016 “migliore amica” di Epstein, dopo esserne stata per sette anni la fidanzata. Protagonista dei salotti newyorkesi, era conoscente di Donald Trump, dei Clinton e del principe Andrea. Laureata a Oxford, sono numerose le foto che la ritraggono con diversi personaggi del mondo statunitense, come l’ex sindaco di New York, Michael Bloomberg e Elon Musk. Ad accusarla di essere stata la tramite degli abusi di Epstein, tre vittime che hanno detto di aver ricevuto da lei un’offerta di lavoro come assistente personale per poi essere trasformate in schiave sessuali. La prima a parlare è Virginia Giuffre, nel 2015, che accusa Maxwell di averla “reclutata” nel 1999. Da qui una serie di altre testimonianze, tutte riportano la stessa accusa: era lei che aveva il compito di reclutare le ragazze e di organizzare gli incontri e i festini nelle varie residenze di Epstein. A nessuna delle accuse, però, finora era seguito un mandato d’arresto. Secondo l’Fbi, e secondo molte delle ragazze che hanno accusato l’imprenditore statunitense di abusi, Maxwell è la “vera cassaforte” dei segreti del miliardario suicida.

L’ultimo avvistamento risaliva al 20 giugno. Una fonte del giornale The Sun, raccontava di aver saputo che Maxwell si trovava a Parigi, in Francia, “cambiando luogo ogni mese per far perdere le tracce agli investigatori, stabilendosi da amici e contatti fidati”. L’arresto di Maxwell potrebbe far tremare diversi “potenti”, tirati in causa da diverse testimoni, tra questi lo stesso principe Andrea, accusato sempre da Giuffre, ma anche l’ex governatore del New Mexico, Bill Richardson, e l’ex senatore George Mitchell, che compaiono nei fascicoli dell’indagine.

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