“Condono edilizio nel decreto Semplificazioni? Quella norma va corretta, il Pd è per snellire, ma non per i condoni”. A rivendicarlo il vicesegretario dem, Andrea Orlando, dopo che nella bozza del decreto che dovrà approdare in Consiglio dei ministri è previsto che gli abusi edilizi che non abbiano comportato un aumento del carico urbanistico siano puniti solo con una sanzione amministrativa e che la violazione si prescriva in dieci anni. Ma non solo, dato che c’è anche la proposta, ancora in discussione, di consentire l’accertamento di conformità anche per edifici che non era conformi al piano regolatore al momento della realizzazione.
Dopo lo stop del ministro dell’Ambiente Sergio Costa, anche dal Pd chiedono correzioni e modifiche: “L’ispirazione può anche essere condivisibile, ma gli effetti pratici per come è scritta la norma possono andare oltre e rischiare condoni ex post che non sono accettabili per il segnale complessivo che si dà introducendo queste norme”, chiarisce il vicesegretario Pd Andrea Orlando. “Chi vuole questa norma e di chi è la paternità? Quando si scrivono provvedimenti le mani le mettono in molti, ma non è il caso di fare una caccia alle streghe, ma di evitare errori. E c’è tutto il tempo per farlo”, continua. Da LeU intanto promettono battaglia: “Noi non siamo disponibili, questa norma non avrebbe mai i nostri voti. Non capisco da dove esca, spero che non ci siano cattivi maestri nella maggioranza”, rivendica Loredana De Petris, capogruppo Misto-Leu, in attesa del vertice a Chigi previsto in giornata tra il presidente Conte e i capi delegazione dei partiti della maggioranza.
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