Il Consiglio superiore della magistratura ha eletto all’unanimità il nuovo il nuovo procuratore generale di Roma: è Antonio Mura, attualmente procuratore generale di Venezia. Prende il posto di Giovanni Salvi, che dal novembre dello scorso anno è procuratore generale della Cassazione. In magistratura dal 1981, Mura è stato anche consigliere del Csm e dal 2014 al 2017 capo del dipartimento per gli Affari di Giustizia del ministero di via Arenula, con Andrea Orlando guardasigilli. In precedenza, da sostituto procuratore generale della Cassazione, si è occupato dei processi realtivi agli omicidi di Maurizio Gucci, della giornalista Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin, dei giudici Gian Giacomo Ciaccio Montalto e Rosario Livatino. Un lungo elenco che vede anche i giudizi sulla morte del piccolo Samuele Lorenzi a Cogne, sul crack Parmalat e il processo all’ex capo del Sisde Bruno Contrada.

Il plenum ha inoltre bloccato il rientro in magistratura di Francesco Basentini, ex capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, che si è e si è dimesso il 1 maggio scorso. Il Csm ha votato a maggioranza il ritorno in terza commissione della pratica che aveva deliberato il rientro in ruolo, a seguito di concorso virtuale, come pm a Roma perché il posto precedentemente ricoperto da Basentini, quello di procuratore aggiunto a Potenza, è già stato assegnato. La decisione del plenum è stata presa dopo che a Palazzo dei Marescialli è arrivata una nota del senatore Michele Giarrusso, trasmessa dal comitato di presidenza alla prima e alla terza commissione, che fa riferimento a notizie di stampa e in trasmissioni televisive su Basentini e chiede una valutazione sulla compatibilità di Basentini con la procura di Roma.

Prima di capire il destino di Basentini, a Palazzo dei Marescialli dovranno occuparsi dell’elezione del nuovo primo presidente della Cassazione: dal 17 luglio, infatti, lascia magistratura per raggiunti limiti di età Giovanni Mammone. Oggi il plenum ha deliberato il suo collocamento a riposo. E tantissimi consiglieri, a partire dal vice presidente David Ermini e dal pg della Cassazioni Salvi, gli hanno reso omaggio, ringraziandolo per il ruolo svolto in questi anni anche da componente di diritto del Csm. Ermini, tra l’altro ha invitato il consiglio a essere unito “sulla nomina del nuovo presidente della Cassazione”. “Sarebbe un bel messaggio“, ha detto il vicepresidente, ringraziando Mammone per i consigli “molto saggi e utili” ricevuti proprio nei “momenti difficili” che ancora “stiamo affrontando“. Un chiaro riferimento al “caso Palamara” che ha scosso il Csm con le dimissioni l’anno scorso di cinque togati e del pg della Cassazione Riccardo Fuzio.

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