Romelu Lukaku come Nicolas Nkoulou e tanti altri prima di lui nella lotta contro il razzismo. L’attaccante dell’Inter ha segnato al decimo minuto nel match contro la Sampdoria, recupero della 25/a giornata di Serie A, ed ha esultato inginocchiandosi in memoria di George Floyd, l’afroamericano ucciso dalla polizia a Minneapolis nelle scorse settimane. Nella notte di San Siro il suo gol e quello di Lautaro Martinez hanno permesso all’Inter di battere 2-1 la Sampdoria e rilanciare le proprie ambizioni, riportandosi a meno sei punti dalla capolista Juventus.

Il centravanti dell’Inter è uno dei volti della lotta al razzismo nel calcio. Già nel settembre scorso, dopo la sua seconda apparizione in Serie A contro il Cagliari, il numero 9 belga ha scritto un lungo messaggio sui social per sensibilizzare il calcio italiano sull’argomento: “Il calcio è un gioco amato da tutti e non dovremmo accettare alcuna forma di discriminazione che possa far vergognare il nostro sport. Spero che le federazioni di tutto il mondo reagiscano con forza“, aveva scritto. Rivolgendo anche un appello ai suoi colleghi: “In quanto calciatori dobbiamo essere uniti e prendere una posizione su questa questione, per far sì che il calcio resti un gioco pulito e divertente per tutti”.

Il gesto di inginocchiarsi è diventato un simbolo dell’antirazzismo ed è stato compiuto anche dal difensore del Torino Nkoulou dopo il suo gol contro il Parma (la partita, giocata sabata, è terminata 1 a 1). Il gesto di protesta è stato reso popolare dalla star del football americano Colin Kaepernick, che si inginocchiava durante l’inno americano prima di ogni match.

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