“Dal primo settembre tutti in classe, con un piano pedagogico nazionale per il recupero del debito formativo accumulato negli ultimi mesi da tutti gli alunni e gli studenti; una roadmap rigorosa sulla sicurezza: dai test sierologici per il personale scolastico alla sanificazione di tutti i locali; e una riserva del 15 per cento di tutti i finanziamenti pubblici e del 20% di quelli europei da destinare a scuola e infanzia”. Queste le priorità per la ripartenza della scuola, formulate in dieci punti nella risoluzione presentata in commissione Cultura da oltre venti parlamentari di tutti i gruppi politici di maggioranza.

Il testo verrà discusso la prossima settimana e porta la firma di: Fusacchia (+Europa), Lattanzio (M5s), Quartapelle (Pd), Muroni (Leu), Palazzotto (Leu), Toccafondi (Civica popolare), De Giorgi (Pd), Fioramonti (ex M5s), Ruocco (M5s), Siani (Pd), Magi (+Europa), Nitti (ex M5s), Prestipino (Pd), Carbonaro (M5s), Frate (ex M5s), Gribaudo (Pd), Rizzo Nervo (Pd), Schirò (Pd), Siragusa (Pd), Ungaro (Iv), Villani (M5s).

“La comunità scolastica – si legge nella risoluzione messa a punto dalla maggioranza – ha subìto un colpo molto duro a causa del Covid-19, l’urgenza ora è recuperare il terreno perso e fare un salto di qualità nella gestione della crisi. In questi mesi l’assenza di servizi per la fascia 0-6, una didattica a distanza troppo spontaneistica e poco monitorata, e il mancato rientro a scuola hanno lasciato forti contraccolpi su studenti e famiglie. Riportare gli studenti a scuola deve essere la priorità di tutto il governo e il Parlamento, non solo del ministero dell’Istruzione e della Commissione Cultura. La preoccupazione è chiara, la chiusura delle scuole ha prodotto un pericoloso aumento del tasso di abbandono scolastico, esacerbato le disuguaglianze e creato sacche di povertà educativa sempre più ampie, oltre che una generale sofferenza diffusa. Molti studenti e studentesse a casa non avevano accesso alla rete e ai device necessari a seguire le lezioni, e nei casi peggiori nemmeno a pasti equilibrati o a un ambiente protetto e sereno. La carenza di socializzazione e sostegno è stata inoltre particolarmente grave per gli studenti con disabilità”.

Quindi, conclude il testo: “L’estate rischia di essere una occasione persa e non si può tardare oltre: il mese di settembre sia usato tutto, e per tutti gli studenti. L’urgenza è chiara: costruire una scuola inclusiva, resiliente, capace di valorizzare il meglio dell’innovazione didattica e digitale recuperando la socialità e la compresenza, e che dal primo settembre sia all’altezza della sfida che abbiamo di fronte”.

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