“Ho detto che ero un membro del Parlamento europeo, ma non mi hanno creduto“. L’eurodeputata Pierrette Herzberger-Fofana del partito verde tedesco, nata in Mali, ha aperto la plenaria di ieri al Parlamento europeo incentrata sul razzismo e sulla morte di George Floyd, l’afroamericano ucciso da un poliziotto durante un controllo, denunciando di essere stata vittima di un episodio di discriminazione razziale da parte della polizia belga. Dopo il dibattito, che ha visto presente anche il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha assicurato: “Chiederemo una spiegazione alle autorità belghe su ciò che è accaduto”.

L’episodio risale a martedì scorso. L’eurodeputata, che ha sporto denuncia contro la polizia locale, ha raccontato che dopo aver lasciato la Gare du Nord a Bruxelles ha visto degli “agenti di polizia che se la prendevano contro due giovani neri”. A quel punto Herzberger-Fofana ha scattato delle foto, ha detto lei, ma la polizia è intervenuta togliendole dalle mani il cellulare e l’ha spinta contro il muro. “Mi hanno trattato in modo umiliante”, ha sottolineato l’eurodeputata, aggiungendo che è stata un’esperienza “traumatica”. Herzberger-Fofana è stata salvata dall’arrivo della macchina del Parlamento, ha detto Sassoli a Repubblica. “Solo allora (gli agenti) hanno smesso di trattarla male – ha sottolineato il presidente del Parlamento europeo – come se millantasse uno status che non aveva”. Sassoli ha aggiunto anche che, secondo la versione dell’eurodeputata, “i quattro poliziotti che la stavano aggredendo si sono accorti a un certo punto di un uomo che stava osservando la scena e lo hanno minacciato: ‘Stai zitto’. Per loro sfortuna era un avvocato dei diritti umani. Anche lui li ha denunciati per intimidazioni“.

La portavoce della polizia Amal Ihkan ha riportato invece una versione differente dell’accaduto: secondo lei, infatti, Herzberger-Fofana ha rifiutato di mostrare i suoi documenti di identità e, dopo un successivo controllo, le è stato permesso di andarsene. Ihkan ha detto anche che le immagini non mostravano violenza o aggressività da parte degli agenti contro di l’eurodeputata. La portavoce ha comunque garantito che è stata avviata un’indagine interna.

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