Il segreto della maturità 2020 al via il 17 giugno sta nella capacità di sostenere un maxi colloquio. Aboliti i due scritti tradizionali, quello di italiano e quello di indirizzo, tutto sarà compreso in un’orale che potrà durare al massimo un’ora dove dimostrare la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e collegarle tra loro in maniera critica e personale. Si parte con la discussione di un elaborato preparato dall’alunno su uno spunto concordato con il professore della materia di indirizzo e a giocare un ruolo centrale saranno il lessico e l’esperienza.

Gli altri quattro “momenti” del colloquio riguardano un commento a un testo d’italiano studiato durante l’anno e citato dal consiglio di classe nel documento del 30 maggio; l’analisi del materiale predisposto dalla commissione e comunicato allo studente la mattina dell’orale; la presentazione di un elaborato che riassuma l’esperienza di alternanza scuola-lavoro e infine una riflessione su cittadinanza e Costituzione in riferimento al Covid-19.

In queste ore sono molti a chiedersi come affrontare questa unica prova orale, come parlare davanti ai professori senza emozionarsi, senza perdere il filo. Noi vogliamo darvi qualche suggerimento per affrontarla al meglio.

Essere emozionati ma non farsi divorare dalla paura – È giusto provare dell’adrenalina quando si parla in pubblico, quando dobbiamo metterci la faccia. La trepidazione è necessaria perché c’è attesa ma non dobbiamo avere timori nel manifestare le nostre emozioni. Non fatevi prendere dall’ansia della vigilia.

Guardate negli occhi i professori – Durante il vostro colloquio non abbassate la testa ma guardate il volto degli insegnanti. Osservare chi ci ascolta dà maggiore sicurezza, ci consente di avere un feedback, di avere una sorta d’incoraggiamento. Inoltre convince i nostri interlocutori sulla nostra preparazione. Un candidato che espone a testa bassa è poco rassicurante.

Non abbiate timore di perdere il filo o la parola – Bisogna comunque andare avanti. È capitato anche ai cantanti di dimenticare le parole di una canzone ma non si possono fermare. Non fissatevi sulla ripetizione a memoria della vostra “tesina”, l’importante è conoscere bene ciò di cui parlate. Questo vi permetterà di riprendere il filo qualora lo perdiate.

Non state mai in silenzio – Evitate di avere dei minuti in cui state zitti. Sono imbarazzanti sia per voi che per chi vi ascolta.

Siate appassionati – Non parlate in modo “freddo” come se stesse leggendo la lista della spesa. È importante essere “caldi”, dovete entusiasmare, coinvolgere i professori che sono il vostro pubblico. Non parlate con lo stesso tono ma cambiate registro. Gesticolate pure se avete questa abitudine.

Esordite in modo convincente – Il primo passo è quello più importante. Pensate ad una frase ad effetto, ad un concetto che vi piace tanto per iniziare il vostro discorso. Una volta rotto il ghiaccio è fatta.

Raccontate delle esperienze, delle storie – Se riuscite parlando del vostro elaborato narrate di esperienze personali magari legate ad un vostro viaggio; ad una vostra visita ad un museo; alla quarantena appena vissuta. Raccontare storie aiuta sempre il pubblico ad essere attenti e a sentirsi partecipi. Ogni discorso, per essere più chiaro ed efficace, deve essere strutturato secondo una sequenza. Mentre studiate la vostra tesina date un filo logico alla vostra esposizione. Se vi può aiutare preparatevi una sorta di scaletta.
Cercate di usare un lessico arricchito, non ripetete gli stessi concetti e non adoperate gli stessi sostantivi o verbi per esprimere le vostre idee.

La conclusione – Così come l’inizio anche la fine di un discorso sono le parti più importanti. Forse sono quelle che restano più in testa a chi vi ascolta. Perciò trovate il modo per chiudere in bellezza.

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