È stato arrestato con l’accusa di omicidio plurimo stradale e portato nel carcere di Arezzo il conducente del minivan che intorno alle 13.50 di venerdì 5 giugno si è schiantato contro un camion fermo sulla A1 causando la morte di due fratellini, una bimba di 8 mesi e un bambino di 10 anni, e dei nonni, 50 e 52 anni. L’uomo, un 30enne romeno, è il padre dei due bimbi ed è stato dichiarato in stato di fermo nella notte scorsa dalla polizia stradale di Arezzo, mentre ancora era ricoverato in ospedale sotto osservazione.

L’uomo è rimasto illeso nell’incidente che ha completamente distrutto l’auto su cui viaggiava con la famiglia: sotto choc e a lungo incapace di parlare, è stato sottoposto all’alcoltest ed è risultato negativo. Secondo le prime ricostruzioni, il minivan stava viaggiando in direzione sud quando all’altezza di Badia al Pino, nei pressi del casello di Arezzo, ha sbattuto contro un camion fermo in una piazzola di emergenza, all’esterno della carreggiata, e poi ha fatto una carambola rimbalzando contro il divisore in cemento e urtando un’altra auto. Alcuni testimoni hanno riferito agli agenti di aver visto il minivan procedere a zig zag, finendo poi contro il camion.

I passeggeri che si trovavano a destra nella vettura non hanno avuto scampo, l’urto li ha sbalzati fuori a metri di distanza: sono morti così i nonni e i due fratellini. La monovolume con le lamiere tranciate ha continuato la sua corsa, andando a urtare un’auto, schiacciandola su guard-rail in una carambola che ha coinvolto anche un terzo veicolo. Sette i feriti, nessuno di loro sarebbe comunque in fin di vita. La più grave è la mamma dei bimbi deceduti, che è stata portata all’ospedale delle Scotte di Siena. Altri due bambini sono stati portati all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, tra cui la gemellina della vittima di otto mesi. L’altro bambino, un quattordicenne, è il figlio dei due genitori morti e quindi fratello del conducente arrestato.

Per capire le cause dell’incidente – le ipotesi più accreditate al momento sono un colpo di sonno o una distrazione – bisognerà aspettare la ricostruzione della polizia stradale e le conclusioni del pubblico ministero Roberto Rossi accorso subito sul luogo del disastro per il sopralluogo. Lunedì prossimo è stato fissato l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice. Al momento l’ipotesi più probabile è che il 30enne, da molte ore al volante per il lungo viaggio, iniziato in Romania, sia stato colpito dalla stanchezza. Sembra che avesse viaggiato tutta la notte, varcando la frontiera tra la Slovenia e l’Italia venerdì mattina intorno alle 8. La famiglia (nel minivan viaggiavano in otto, anche se era omologato per sette) si stava recando a Napoli per visitare dei parenti.

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