“L’epidemia in Italia di Covid-19 non è conclusa”. I dati confermano che continua il trend positivo dell’andamento della curva dei contagi e il lockdown ha permesso “un controllo dell’infezione” ma serve ancora “cautela” perché in quasi tutto il Paese si registrano “focolai di trasmissione attivi“. Nessuna situazione critica, dunque, ma bisogna insistere sulle misure di igiene e di distanziamento. Questa è la fotografia scattata dal monitoraggio effettuato dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità sugli indicatori per la cosiddetta Fase 2 relativi alla settimana tra il 25 e il 31 maggio. “Il monitoraggio dice che siamo sulla strada giusta – commenta il ministro della Salute, Roberto Speranza – Ma occorre ancora prudenza e gradualità”.

Il quadro generale che ne emerge è “complessivamente favorevole“, con una diminuzione nel numero di casi e soprattutto l’assenza di segnali di “sovraccarico dei servizi assistenziali”: le terapie intensive progressivamente si svuotano, molti reparti Covid sono già stati chiusi e il sistema ospedaliero torna a respirare. Il monitoraggio quindi esclude “situazioni critiche” in questo momento, ma parla di una “situazione epidemiologicamente fluida” in molte Regioni e di una trasmissione del virus che continua in “nuovi focolai”: un riscontro, spiegano, che in gran parte è dovuto alla intensa attività di screening e indagine dei casi con identificazione dei contatti stretti. Il rapporto sottolinea anche che non si tratta di contagi avvenuti negli ultimi giorni: calcolando il tempo che passa tra l’esposizione al virus, lo sviluppo di sintomi e la diagnosi, verosimilmente i casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione 2-3 settimane prima, ovvero durante la prima fase di riapertura, tra il 4 e il 18 maggio.

Le misure di lockdown, prosegue il rapporto, “hanno effettivamente permesso un controllo dell’infezione ” e lo dimostra il fatto che nessuna Regione ha registrato un indice Rt maggiore di 1: “Si rileva un forte miglioramento della qualità e dettaglio dei dati inviati dalle Regioni”. L’indice più basso in Basilicata, con zero contagi, il più alto in Lombardia con un Rt a 0,91 contro lo 0,75 della settimana precedente, mentre la Campania, che la settimana scorsa era ancora in fase di monitoraggio, ora riporta un indice allo 0,58. Però, avvertono, “persiste, in alcune Regioni, un numero di nuovi casi segnalati ogni settimana elevato seppur in diminuzione”. Nell’ultimo bollettino diffuso dalla Protezione Civile si evidenzia come il 77% dei nuovi positivi sia riscontrato in Lombardia, 402 casi su 518. Questo dato deve essere letto come un invito alla cautela “in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di Sars-CoV-2 è ancora rilevante“. Il Ministero e l’Iss quindi insistono nel chiedere il “rispetto rigoroso delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione” cioé l’igiene individuale, specialmente delle mani, e il distanziamento fisico.

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