Con gli Stati Uniti di Trump che distribuiscono finanziamenti a pioggia sui diversi progetti per lo sviluppo di un vaccino che fermi Sars Cov 2 e prevenga Covid 19, la malattia che provoca, l’Europa deve cooperare e unire le forze. Ed è in un’ottica di alleanza che arriva la notizia che vede Olanda, Italia, Germania e Francia unire le forze e quindi le risorse nella ricerca di un composto che prevenga il coronavirus, ma soprattutto per negoziare con potenziali produttori e le aziende farmaceutiche. Il fine è quello di consentirne la produzione sul territorio europeo ove possibile e garantire quantità e possibilità di accesso sufficienti per tutta l’Ue e per i paesi a basso reddito, in particolare in Africa. L’annuncio arriva dal ministero della Salute dell’Aia. I quattro Paesi “sono convinti che per raggiungere risultati servano una strategia e investimenti congiunti e hanno formato una ‘Alleanza per un vaccino inclusivo’ per accelerare il processo di sviluppo e garantire l’accesso a un vaccino efficace”.

Una strategia che viene svelata nel giorno dell’apertura del Global vaccine summit 2020, organizzato dal governo del Regno Unito per raccogliere fondi destinati alla ricerca. “Per sconfiggere il coronavirus dobbiamo concentrare la nostra ingegnosità sulla ricerca di un vaccino e garantire che Paesi, aziende farmaceutiche e partner internazionali cooperino”, “vi esorto ad unirvi a noi, a rafforzare questa alleanza salvavita – ha detto il premier britannico Boris Johnson, citato dal Guardian, aprendo la videoconferenza – per inaugurare una nuova era di cooperazione sanitaria globale che credo sia ora lo sforzo più essenziale della nostra vita“. Fondi saranno destinati alla Gavi Alliance, una partnership di soggetti pubblici e privati con lo scopo di migliorare l’accesso all’immunizzazione per la popolazione umana in paesi poveri. L’obiettivo è raccogliere altri 7,4 miliardi di dollari per le vaccinazioni infantili tradizionali e una somma aggiuntiva ad hoc per la ricerca sul coronavirus. Il vertice, che si svolge in forma digitale alla presenza da remoto di leader o ministri di 50 paesi, si prefigge di contribuire a una coalizione globale sull’emergenza Covid, tramite “un’azione decisa, coordinata a livello nazionale e internazionale”. La Gavi è stata lanciata nel 2000, quando la distribuzione dei vaccini ai bambini nelle aree più povere del mondo appariva in calo. Opera in 72 Paesi e finora ha raccolto quasi 10 miliardi. Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è tra i leader mondiali in collegamento virtuale al summit presieduto dal premier britannico Boris Johnson, il cui governo s’è impegnato a donare oltre 2 miliardi di dollari nei prossimi 5 anni e far diventare il Regno primo contributore dell’alleanza. Il Regno Unito, salito al primo posto in Europa e al secondo al mondo dopo gli Usa per numero di morti da coronavirus in cifra assoluta, sullo sfondo di accuse di ritardi nella gestione iniziale della pandemia rivolte all’esecutivo Tory, si è tuttavia collocato – su spinta dello stesso Johnson, reduce da un contagio personale – come capofila nella ricerca sul vaccino: grazie a un progetto dell’Università di Oxford (in partnership con l’azienda italiana Advent Irbm di Pomezia) finanziato dal governo di Londra giunto finora al livello di sperimentazione più avanzata nel pianeta. Si presenta inoltre al vertice di casa come maggior contributore mondiale dell’Alleanza Gavi, con stanziamenti portati a 1,85 miliardi di euro.

Anche l’Italia contribuirà: “In riconoscimento dei risultati raggiunti finora mi auguro di annunciare i seguenti ulteriori impegni dall’Italia. In primo luogo, l’Italia – dice il premier Giuseppe Conte – fornirà un contributo diretto aggiuntivo di 120 milioni di euro per i prossimi 5 anni, con un aumento del 20% rispetto al nostro supporto precedente. In secondo luogo, riconoscendo il ruolo fondamentale svolto dall’IFFIm (International Finance Facility for Immunisation) abbiamo deciso di estendere il nostro contributo fino al 2030 con un nuovo impegno di 150 milioni di euro, per un importo totale di 287,5 milioni di euro. Questi contributi – rimarca il presidente del Consiglio – sono un segnale concreto della nostra volontà di continuare a investire in cooperazione internazionale e solidarietà. Intendiamo mettere questi valori al centro della nostra Presidenza del G20 nel 2021. Questa è la nostra solidarietà nell’azione. Tutti insieme, raggiungeremo i nostri obiettivi”. “Il coronavirus ci ha drammaticamente ricordato quanto l’immunizzazione sia importante nel prevenire le pandemie. Ha anche dimostrato che gli investimenti nei vaccini per la salute globale sono fondamentali non solo per salvare vite umane e proteggere i più vulnerabili, ma anche per preservare la sicurezza globale, la stabilità e la prosperità. Negli ultimi 20 anni, Gavi ha rappresentato il fondamento dell’immunizzazione globale – ha ricordato il presidente del Consiglio- permettendo alle generazioni di bambini di crescere sani. Ha inoltre contribuito alla costruzione di sistemi sanitari nazionali più resilienti. Grazie al suo modello di cooperazione pubblico-privato, Gavi è una delle nostre partnership di sviluppo globale più efficaci. È stato un attore essenziale per raggiungere la copertura sanitaria universale, la sicurezza sanitaria globale, lo sviluppo sostenibile e il benessere di tutti. Gavi ha anche aperto la strada a innovativi strumenti di finanziamento per sviluppare e distribuire rapidamente nuovi vaccini a basso prezzo: come lo strumento finanziario internazionale per l’immunizzazione (IFFIm) e l’Advanced Market Commitment, di cui l’Italia è stata promotrice e uno dei maggiori donatori”.

“Una volta scoperto, dovremo fare in modo che il vaccino contro il Covid-19 sia a beneficio di tutti. Affinché tutti vi abbiano accesso, conservando al tempo stesso il livello di impegno necessario contro le altre malattie, la Francia sarà pronta ad aumentare il suo contributo al Gavi” lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron. “I vaccini salvano vite umane solo se chiunque ne abbia bisogno può accedervi, specialmente nelle regioni più vulnerabili del mondo. Ecco perché il lavoro di Gavi è così importante e – scrive su Twitter la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen – perché la Commissione Ue sta impegnando 300 milioni di euro per aiutare a sviluppare un vaccino economico“.

L’emergenza coronavirus ha rilanciato un’ondata “preoccupante” di disinformazione e “teorie del complotto”, una “pazzia” che minaccia di ostacolare la corsa verso un vaccino – ha detto Bill Gates, super donatore privato dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e protagonista del vertice digitale dell’Alleanza Gavi – Quando eventualmente avremo un vaccino (anti-coronavirus) bisognerà vaccinare oltre l’80% della popolazione per avere l’immunità di gregge. Ma se la gente sente che è tutto un complotto, o che i vaccini sono il male, non si vaccinerà. E questa malattia continuerà a uccidere le persone”. Gates ha evocato il cospirazionismo e le “fake news, accentuati dagli strumenti digitali”, come un fenomeno “inquietante”. “Sono alquanto sorpreso che sia in parte concentrato su di me”, ha proseguito: “Noi mettiamo semplicemente sul piatto soldi per essere degli strumenti, firmiamo assegni in bianco alle società farmaceutiche e abbiamo un sacco di esperti di farmacologia intelligenti nella nostra fondazione (la Bill and Melissa Gates Foundation) che sono considerati intermediari onesti tra governi e aziende per aiutare a individuare il miglior approccio” nella ricerca.

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