Ripartenza, rivoluzione, ristrutturazione, ripresa, rifondazione. Giuseppe Conte scelga l’aggettivo che più gli aggrada ma lasci nel posto in cui è stato trovato, cioè il doppio fondo di una valigia di Maria Grazia Gelli, figlia di Licio, “il piano di rinascita”. Era un piano sovversivo, teorizzato dal Maestro Venerabile della P2, loggia massonica deviata, per far fuori l’assetto democratico del nostro Paese ed inaugurare una soluzione autoritaria per il governo del Paese.

E’ vero che gli anni passano e quei fatti, che risalgono a 39 anni fa, non sono tutti obbligati a rievocarli. Ma il presidente del Consiglio deve invece prendersene cura. Questa superficialità lessicale, che abbiamo udito anche dalla bocca di Nicola Zingaretti, il segretario del Pd, è figlia di una colpevole e piuttosto insopportabile smemoratezza.

Chiamatela ripartenza, rivoluzione, rifondazione. Chiamatela come vi pare. Ma mai più piano di rinascita.

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