Smaltivano grandi quantità di rifiuti illegalmente, spesso attraverso roghi per bruciare gli scarti, guadagnando circa 2,5 milioni di euro. Questa l’accusa nei confronti di 16 persone: su richiesta della Procura di Torino sei persone sono finite in carcere, tre ai domiciliari e sette con obbligo di firma. In tutta Italia, anche se prevalentemente nel Nord, sono stati sequestrati nove capannoni industriali e automezzi per un importo complessivo di circa 3 milioni di euro.

Le indagini, condotte dal Nucleo operativo ecologico carabinieri di Milano e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Torino, sono partite dal 2018 prendendo spunto dall’aumento degli incendi ai danni degli impianti utilizzati per la gestione dei rifiuti e della presenza di diversi capannoni industriali e discariche abusive. Gli inquirenti hanno messo in luce una rete criminale stabilizzata in più regioni: Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Calabria, Sicilia e sopratutto in Piemonte, dove si trovano la maggior parte delle discariche abusive sequestrate.

Articolo Precedente

Smaltimento rifiuti durante il Covid, M5s: ‘Arginare uso inceneritori e discariche, basta proroghe e deroghe alla gestione ordinaria’

next
Articolo Successivo

Il Covid e l’ecologismo di Macron ci ricordano quanto sia urgente una svolta di civiltà

next