Giulio Gallera, non è il momento di dimettersi da assessore alla Sanità lombarda? E’ una semplice domanda che esige, con cortesia, risposta.

Ponendola, comprendo da subito di inserirmi nell’elenco segreto degli “pseudogiornalisti in cerca di visibilità”, come ha tuonato il virologo più famoso de Milan. Però è una domanda lecita alla quale si può rispondere “no, non me ne vado”, giustificandosi – parafrasando la consigliera di Italia Viva, Patrizia Baffi – con: “è un atto inopportuno in questo momento, sia nel merito che dal punto di vista politico”. E’ infatti questo il tema: cosa è opportuno politicamente. Per la Baffi fu quello di non essere in aula il 4 maggio, durante la votazione della mozione di sfiducia contro l’assessore alla Sanità. Per lo sciuro Gallera è quella di giustificarsi sempre, liquidando ogni critica in malo modo. E’ convinto che ci sia “una campagna d’odio contro la Lombardia” e di esserne il capro espiatorio.

Due giorni fa, questo martire, durante la diretta streaming da uno degli spaziosissimi uffici del palazzo della Regione, ha “spiegato” che “essendo l’indice Rt pari allo 0,51 significa che per infettarmi io devo incontrare contemporaneamente 2 persone infette”. Capite quanto appena detto? Se incontro due amici, uno dopo l’altro, a distanza di dieci minuti, non rischio di prendere il Covid. Ma se vado al bar con entrambi apriti cielo.

“Ho cercato di semplificare il concetto dell’Rt e dell’R0, cioè degli indici di contagiosità” si è difeso. Il Codacons, molto più serio di tanti esponenti politici, non l’ha presa molto bene e ha annunciato un esposto alla Procura della Repubblica, aggiungendo che “è inammissibile l’incompetenza di un pubblico dipendente”. Ecco, se io non so fare il mio lavoro ne cerco un altro. Questo dovrebbe dire il buon senso.

Sempre seguendo questo buon senso ci sono tante altre domande che esigono, questa volta anche senza cortesia, risposta: perché la Lombardia ha avuto così tanti morti? Come mai non è stata istituita una zona rossa in tempi ragionevoli? Perché l’ospedale in Fiera è rimasto praticamente vuoto, quando c’è stata una emergenza sanitaria in regione? Come mai tutti quei morti nelle Rsa? Perché sono mancate mascherine e gel mani? Come è stato possibile avere i tamponi, non i reagenti e viceversa?

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