Mentre in Italia si discute del prestito con garanzia pubblica chiesto da Fca e delle condizioni, in Francia il governo avverte Renault. Visto che il gruppo automobilistico ha recentemente ottenuto 5 miliardi di finanziamenti garantiti dallo Stato, per il premier Edouard Philippe è inaccettabile che pensi di chiudere stabilimenti come si appresta a fare secondo indiscrezioni riportate ieri da Les Echos e Le Canard Enchainé.

“Saremo intransigenti sulla conservazione dei siti produttivi in Francia”, ha detto il premier nel corso di un intervento in Senato, garantendo l’attenzione del governo su questo dossier. Lo Stato, che è azionista del gruppo con il 15% così come ha il 12% di Psa con cui Fca si appresta a fondersi, è “presente per accompagnare il costruttore” in crisi a causa della pandemia da Covid-19, ha assicurato, ma da parte dell’azienda è necessaria la responsabilità di “tenere conto della realtà del Paese che l’accoglie e che in un certo modo la fa vivere”. La Francia deve rimanere “il centro della ricerca, dell’innovazione e dello sviluppo di Renault”, ha detto.

Secondo diversi media francesi, la prossima settimana Renault presenterà un piano di tagli che prevede la chiusura di diversi siti industriali, tra cui quello di Flins, che assembla l’utilitaria elettrica Zoe e la Nissan Micra, e quello di Dieppe, utilizzato anche da Alpine.

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