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Coronavirus, l’annuncio di Apple e Google: “La nostra app nelle mani delle autorità sanitarie di tutto il mondo”

due colossi hanno lavorato insieme al progetto dal 10 aprile. Il sistema è stato richiesto da 22 paesi, tra cui l’Italia, la sua ufficializzazione preclude al lancio dell’app Immuni. La componente fondamentale è la notifica di esposizione al contagio che userà il blutooth e sarà "volontaria, anonima e rispettosa della privacy"
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Due settimane fa avevano mostrato come funzionerà la loro app per il contact tracing, oggi la tecnologia di tracciamento del contagio da coronavirus sviluppata da Apple e Google “è da oggi nelle mani delle autorità sanitarie di tutto il mondo, con cui abbiamo lavorato e che decideranno come usarla”. I due colossi hanno lavorato insieme al progetto dal 10 aprile. Il sistema è stato richiesto da 22 paesi, tra cui l’Italia, la sua ufficializzazione preclude al lancio dell’app Immuni. La componente fondamentale è la notifica di esposizione al contagio che userà il blutooth e sarà “volontaria, anonima e rispettosa della privacy”.

“Abbiamo collaborato per costruire la tecnologia di notifica di esposizione al contagio che consentirà alle app delle autorità sanitarie di funzionare in modo più accurato, affidabile ed efficace sia su telefoni Android che iPhone – fanno sapere da Cupertino e Montain View – Nelle ultime settimane, le nostre due società hanno lavorato insieme ad autorità sanitarie, scienziati, organizzazioni sulla privacy e leader dei governi di tutto il mondo per raccogliere contributi e indicazioni. La notifica di esposizione ha come obiettivo specifico l’avviso tempestivo, particolarmente importante per rallentare la diffusione della malattia dal momento che il virus si può diffondere in modo asintomatico”.

Le due società ribadiscono che alla base del sistema c’è privacy, l’uso del bluetooth con basso impatto sulla batteria del telefono, volontarietà e anonimato. In particolare, gli utenti devono scegliere esplicitamente di attivare le notifiche di esposizione e possono disattivarle in qualsiasi momento; il sistema non raccoglie né usa la posizione del dispositivo; sono gli utenti a decidere se vogliono segnalare una diagnosi positiva; le identità degli utenti non sono note ad altri utenti, Google o Apple; la corrispondenza per le notifiche di esposizione viene eseguita solo sul dispositivo, sotto il controllo dell’utente. Inoltre, il sistema viene utilizzato esclusivamente da parte delle autorità sanitarie pubbliche ufficiali e non è monetizzato. Google e Apple disattiveranno il sistema su base regionale quando non è più necessario. “Le notifiche di esposizione non sostituiscono il tracciamento tradizionale dei contatti, ma mirano ad aumentare tali sforzi”, concludono le due società.

“L’applicazione di tracciamento dei contatti usufruisce dei sistemi operativi forniti da due gruppi di livello internazionale perché questo ne accresce l’efficienza in un quadro di tutela della privacy” dice la ministra dell’Innovazione, Paola Pisano, questo “aumenta anche le possibilità di rendere interoperabile l’applicazione italiana con altre utilizzate all’estero. Viene facilitata la condivisione dei codici di cittadini stranieri trasmessi in forme tali da proteggere la riservatezza degli utenti”. Il rilascio da parte di Apple e Google permetterebbe di rispettare i tempi previsti per il lancio dall’app Immuni, che il ministero dell’Innovazione aveva già dichiarato essere possibile a fine maggio. Secondo quanto si apprende siamo quindi alle ultime battute del percorso di sviluppo tecnologico dell’applicazione, che prima di essere diffusa a livello nazionale sarà testata. Una fase di sperimentazione che, però, dovrebbe essere celere.

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