Guardo dentro la finestra del mio computer e vedo persone con la bava alla bocca. Perché dovrei uscire? Qui in casa sono al sicuro. Di fuori se provi a dire come la pensi ti bombardano di insulti. Ma così, alla cieca, senza neanche fare lo sforzo di capire cosa hai detto. Sei una merda, deficiente, stronzo… e chi ha più tasti nella tastiera, più ne mette.

E quanto odio per quella povera ragazza, Silvia Romano. Gente che dice che è un falso rapimento, che s’è fatta sequestrare dal suo amante islamico, che ha rubato i soldi nostri, che un semplice abito femminile di moda nei paesi islamici, non un burqa, è la divisa dei terroristi, terroristi con i pantaloni a fiori…

E quello furbo che ha detto: È come se un ebreo liberato da Auschwitz si presentasse con la divisa nazista… Coi pantaloni a fiori? Cattivi. Chiudono gli occhi su chi si frega i miliardi o li butta dalla finestra ed è lei adesso il nostro problema. Lei e i neri.

La rabbia diventa insensata. Un ristoratore sardo ha distrutto la sua pizzeria perché non ce la fa coi soldi. Senza neanche aspettare di vedere quanto denaro c’è per lui nel nuovo decreto legge.
Salvini aveva chiesto 25 miliardi. Solo in questo decreto ce ne sono 55, e altri miliardi sono già stati stanziati. E l’Europa si sta comprando miliardi del nostro debito pubblico. Ma dillo ancora che l’Europa ci ruba i soldi…

E quello della federazione dei gestori dei bagni che urla: “Dobbiamo sapere domani come si riaprirà!”. Bravo, ma prima devi regalare a Conte la sfera di cristallo per vedere il futuro. Non c’è nessuno che sa come andrà avanti. Dipende dalla gente, da quanta attenzione faremo. Dipende dal Presidente della Lombardia, se si deciderà a fare tamponi a tappeto e isolamenti mirati. E dipende dal virus, quel che farà: diventerà più cattivo? Sparirà col caldo?

E quell’altro che dice che non può riaprire il ristorante perché le distanze richieste dal governo sono troppo lunghe e non ci stanno abbastanza clienti per pareggiare i conti. Hai ragione, ma non lo devi dire a Conte. Vai dal virus e patteggi due carbonare se rinuncia a contagiare la gente a una distanza superiore dei 30 centimetri. A volte la buona cucina fa miracoli.

E quelli che dicono che il virus non c’è, che è tutto un imbroglio, i numeri sono truccati perché spacciano i morti di tumore per vittime del Coronavirus. Lo fanno per tenerci a casa e impedirci di ribellarci. Come se prima del virus ci fossero le barricate. E se gli dici che i morti globali, per tutti i malanni, sono aumentati più del 40% ti dicono che non è vero, che loro hanno letto i dati dell’Istat e i morti non sono aumentati. Ma di quale anno li hanno letti, i dati?

Altri ti dicono che l’Istat fa parte del complotto. Insieme ai cinesi, alla Cia, al club dei super miliardari, a Bill Gates (perché lui, insieme a centinaia di virologi, c’aveva avvertito del pericolo epidemie).

La fine della logica mi fa paura. Resto a casa, va’… Mi faccio una bella tisana e vi guardo dalla finestra del computer. E quando mi siete venuti a noia mi disconnetto.

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