Parliamoci chiaro. Non possiamo aspettare ancora.

Non possiamo pensare che tutto il peso di questa infinita emergenza sia sulle spalle dei cittadini. Il governo, oltre al paternalismo, deve indicare subito una strategia che purtroppo tarda ad arrivare.

E non si può più tollerare che parlino esperti su esperti. Ma chi decide in questo Paese? Bisogna finirla una volta per tutte con questo atteggiamento: il governo prenda consapevolezza del proprio ruolo ed elimini inutili ruoli e sovrapposizioni. Basta paura di vivere! Basta allarmismo! Basta ora criminalizzare le persone che legittimamente escono di casa. Lasciateci rivivere: è il tempo della ripartenza.

Bisogna subito pensare alle regole per il turismo e per i trasporti. Ad esempio in Sardegna le spiagge sono ancora chiuse e gli scali aeroportuali bloccati. Senza una strategia veloce e chiara si rischia il massacro sociale e la perdita di migliaia di posti di lavoro.

Il turismo estivo soprattutto per la Sardegna ha necessità di una strategia immediata: si devono indicare già ora le disposizioni per le persone che arriveranno nell’isola e che vorranno viaggiare.

Ancora oggi nulla si è fatto per i test sierologici e per la loro ampia diffusione. La Regione Sardegna e il governo devono subito preparare un protocollo di sicurezza per garantire a tutti la ripresa della libera circolazione e la riapertura dei locali estivi.

Le spiagge devono riaprire regolarmente senza problemi con i minimi accorgimenti. Invece che ombrelloni uno sopra l’altro sarà ovviamente garantita una maggiore distanza. Ma si deve andare avanti.

Si attivino immediatamente le procedure per garantire alle imprese la possibilità di programmare la stagione estiva ed evitare il collasso e la morte di numerose attività. Già altre nazioni stanno predisponendo riaperture anche di locali e discoteche. Un mondo che non deve essere trascurato che produce un notevole indotto economiche e che attira una buona fetta di turismo. Anche lo svago e il divertimento devono essere garantiti.

Mettiamoci in testa che la vita non soggetta solo al coronavirus e per questo deve essere vissuta ugualmente. Basta con le tentazioni repressive di massa e con la facile politica c’è un problema tutti a casa. Non può essere la regola, altrimenti un domani avremo paura anche di uscire per camminare onde evitare incidenti.

La vita è anche una buona dose di rischio.

Ed allora facciamo quello che serve: il governo pensi a regolamentare e ad aiutare le imprese e i cittadini in difficoltà. Per il resto i cittadini siano nuovamente liberi. E’ evidente che sembra ormai diffusa una sindrome di paura ad uscire e a incontrare gente. Ma deve essere subito bloccata e ripristinata la libertà di ognuno di noi.

Non dobbiamo più aspettare: sia un’estate di rinascita per tutti e non di ansie e paure. Regole poche ma efficaci. Non aspettiamo altro.

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