Le autoambulanze erano operative anche in tempi di coronavirus. Ma la falsa onlus convenzionata con il servizio di emergenza sanitaria di Palermo non aveva alcuna autorizzazione. Così quattro persone sono finite ai domiciliari, anche perché nessuno dei 21 dipendenti aveva ottenuto le qualifiche da operatore del 118. Ma con l’aiuto di due di loro riuscivano a falsificare tutta la documentazione necessaria per far ottenere le convenzioni pubbliche alla falsa onlus ‘Cuore Giovane’ di Monreale. E venivano pagati come dei dipendenti in nero, nonostante formalmente fossero solo dei volontari. Dietro la facciata dell’organizzazione senza scopo di lucro, per i pm della Procura di Palermo (aggiunto Sergio Demontis, sostituti procuratore Pierangelo Padova e Andrea Fusco) si nascondeva un’autentica attività d’impresa, che in poco tempo avrebbe fruttato circa 1,5 milioni di euro.

Stamattina i finanzieri del Nucleo di polizia economica finanziaria di Palermo hanno arrestato quattro persone accusate di truffa: Giuseppe Sammartino di 53 anni, l’avvocato Maria Lunetta di 42 anni, Gaspare Consiglio di 47 anni e Calogero Alaimo di 58 anni sono agli arresti domiciliari. È stato sottoposto all’obbligo di dimora invece Gennaro D’Errigo, dipendente della Seus (Sicilia emergenza urgenza sanitaria) accusato di aver falsificato alcuni documenti. Su disposizione del gip di Palermo, Lorenzo Jannelli, inoltre è stato eseguito il sequestro per l’equivalente del valore di oltre un milione di euro, compresa la onlus e l’intero patrimonio aziendale. Contestualmente è stato anche nominato un custode giudiziario che avrà il compito di interrompere ogni attività della falsa onlus.

La ‘Cuore Giovane’ svolge, per conto dell’Asp (Azienda sanitaria provinciale) di Palermo, il servizio di trasporto emodializzati e, per conto della Seus, il servizio di emergenza-urgenza 118 “in eccedenza” (cioè quando, a giudizio della centrale operativa, i mezzi del 118 non sono sufficienti). L’associazione è stata gestita con scopo di lucro, perseguendo gli interessi privati degli amministratori, in contrasto con le norme del terzo settore e camuffando gli stipendi elargiti ai “volontari” (in realtà dipendenti) come rimborsi. “La data gliela possiamo mettere, nel frattempo ora, noi? E ti faccio sempre la mail? Se tu mi dai una data?”, diceva uno degli indagati, nel tentativo di falsificare un certificato. “Mi interessa sapere i numeri che abbiamo messo negli attestati, 001, 002”, aggiungeva.

L’indagine avviata a metà 2017 ha accertato che la falsa onlus operava indisturbata almeno dal 2012. Inoltre, in sede di stipula e rinnovo delle convenzioni con l’Asp, gli indagati hanno prodotto falsi attestati relativi alla partecipazione degli autisti soccorritori e barellieri a corsi Blsd (basic life support and defibrillation), formalmente rilasciati da associazioni abilitate, ma di fatto auto-procurati con la complicità di Alaimo (dipendente dell’Asp di Caltanissetta con la qualifica di infermiere) e D’Errigo (dipendente della Seus). Proprio grazie a queste false attestazioni di requisiti la ‘Cuore Giovane Onlus’ ha potuto accedere alle convenzioni pubbliche, frodando gli stessi enti che le avevano affidato i servizi e ottenendo ingenti fondi pubblici a fronte di servizi resi in assenza dei requisiti richiesti.

Nel corso delle indagini, durante un controllo la documentazione fasulla venne perfino esibita ai finanzieri che però continuarono ad approfondire. Tra gli indagati anche un altro dipendente, Gaspare Salvia, che avrebbe contribuito a falsificare un attestato. Sotto sequestro anche una villa ad Alcamo (Trapani) di proprietà di Sammartino, ristrutturata utilizzando materiale acquistato con fondi provenienti dalla falsa onlus. “Il sistema dell’autocertificazione dovrebbe servire per snellire le pratiche e prevede dei controlli a campione sistematici, purtroppo anche nel caso di questa falsa onlus nessuno aveva mai approfondito la reiterazione di queste condotte illecite”, dice il colonnello Gianluca Angelini, comandante del Nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo. “Da quanto emerso, gli indagati non si ponevano alcuno scrupolo rispetto alla loro mancanza di professionalizzazione – ha aggiunto – tantomeno in un momento come questo in cui vanno rispettate ulteriori prescrizioni previste dal contrasto al coronavirus”.

Anche oggi la falsa onlus avrebbe dovuto svolgere una decina di trasporti, ma dopo l’intervento dei finanzieri i servizi sono stati dirottati su altre associazioni accreditate con il 118. Oltre ai trasporti ordinari però la ‘Cuore Giovane’ si tuffava negli eventi pubblici. Come un concerto organizzato nell’agosto 2018 all’interno del parco archeologico di Selinunte (Castelvetrano), dal figlio di uno dei dipendenti della falsa onlus. “Mi ha confermato in questo momento, allora tu ce la vuoi mettere un’autoambulanza?”, chiedeva uno di loro a Sammartino: “Si certo, ce la mettiamo una”, rispondeva. “Chiddu di Selinunte, ci mandavo un messaggio per chiudere il conto e mi risse, ora parlo con l’amministrazione e un mi richiamò”, chiedeva nuovamente il dipendente. Mentre attendevano la conferma per l’utilizzo di più mezzi per l’arrivo di Papa Francesco a Palermo, effettivamente svolto nel settembre 2018.

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