Aveva denunciato la mancanza di mascherine e di guanti nella raccolta dei rifiuti e l’assenza di qualunque norma di sicurezza. Per questo è stato licenziato dalla cooperativa Ati che, per conto di Alia (municipalizzata dei rifiuti della Toscana centrale), svolge la raccolta porta a porta nel Mugello, in provincia di Firenze. La lettera di licenziamento indirizzata a Gabriele Sarti, autista e volto noto del pugilato locale, è arrivata il 6 aprile: il comportamento di Sarti “ha provocato alla cooperativa grave nocumento morale e materiale” si legge nella missiva letta dal fattoquotidiano.it. Il licenziamento ha provocato l’ira dei sindacati e delle forze politiche toscane che chiedono subito il reintegro del lavoratore: “Questo licenziamento non può e non deve essere accettato – scrive Usb Toscana in una nota – Meno che mai in un appalto di un servizio pubblico essenziale come l’igiene ambientale”.
Sarti l’11 marzo scorso aveva denunciato il mancato rispetto igienico e di sicurezza al sito web del Mugello ilfilo.net: “Siamo tutti i giorni a contatto con i rifiuti, non abbiamo mascherine, né Amuchina o prodotti disinfettanti, i furgoni non vengono mai igienizzati, tutti prendono tempo – diceva il lavoratore – Se io mi ammalo, a chi devo dare la responsabilità?”. Sarti denunciava anche che ai lavoratori della cooperativa non erano stati forniti guanti “perché non si può guidare se si indossano”, i vani dei mezzi “non vengono mai puliti”, né tantomeno “siamo dotati di prodotti per l’igiene da poter usare direttamente”. Anche il rispetto della distanza di sicurezza non era assicurato: “Dobbiamo portarci i vestiti da lavoro a casa e cambiarci in uno spogliatoio di dieci metri quadrati con una trentina di dipendenti”. Il maestro di pugilato aveva informato sia Alia che la Cgil locale, ma senza risultati: “È tutto un rimpallare – concludeva Sarti –, nessuno si fa trovare, tutti sono assenti”.
Lunedì è arrivata la lettera di licenziamento per “giusta causa”. Oltre al “nocumento morale e materiale”, la coop accusa il lavoratore anche di non aver rispettato il regolamento interno che prevede di “non danneggiare con atti o affermazioni scritte o verbali l’immagine della cooperativa”. Il sindacato di base della Toscana però chiede subito il reintegro: “La cooperativa che fa riferimento all’azienda non smentisce i fatti denunciati dal lavoratore – spiega al fatto.it la rappresentante Usb, Cinzia della Porta –, ma solo che con le sue richieste avrebbe creato un danno d’immagine all’azienda. È una cosa incredibile, in un momento come questo in cui i lavoratori andrebbero tutelati ancora di più”.
Stessa richiesta arriva dalle forze di opposizione alla giunta regionale, “Toscana a Sinistra” e M5s. Il consigliere regionale Tommaso Fattori parla di fatto “vergognoso” e “paradossale” perché viene punito “un lavoratore che ha chiesto il rispetto di quelle stesse norme che le Asl, i Comuni, la Prefettura e le aziende dovrebbero far rispettare”. “Quando un lavoratore denuncia una falla nella sicurezza della sua azienda dovrebbe essere ascoltato, non certo licenziato – gli fa eco la candidata del M5s in Toscana, Irene Galletti – È un messaggio molto grave da parte di una realtà che svolge un servizio fondamentale per la collettività”.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez