Se c’è una cosa che l’attuale emergenza legata alla diffusione del Covid-19 ha messo in evidenza nel nostro Paese è l’assenza di un’alfabetizzazione informatica ampia in tutti i settori, da quello pubblico – basti pensare ai casi del recente malfunzionamento del sito dell’INPS alle difficoltà della Scuola di organizzare lezioni in videoconferenza – a quello privato. Non è un caso, purtroppo, se i recenti dati ISTAT evidenziano una difficoltà a far fronte alle nuove esigenze, di studio e di lavoro, proprio da parte dei comuni cittadini: oltre un terzo (33,8%) delle famiglie in Italia infatti non dispone a casa di un tablet o di un computer.

La percentuale scende al 14,3% tra le famiglie con almeno un minore, ma solo il 22,2% delle famiglie ha a disposizione un PC o un tablet per ciascuno dei propri componenti. A essere penalizzati maggiormente sono i nuclei familiari del Mezzogiorno. In Calabria e Sicilia ad esempio secondo l’ISTAT si supera il 40% di famiglie senza un computer di qualche tipo, raggiungendo rispettivamente il 46% e il 44,4%, mentre la quota di famiglie con un numero di computer insufficiente rispetto al numero di componenti sale al 26,6%.

Nelle regioni del Nord, invece, le famiglie in cui tutti i componenti hanno un PC (o altro device simile) sale al 26,3%, mentre in Lombardia, ma anche nel Lazio, sono oltre il 70% le famiglie che possiedono almeno un computer. Suddividendo per fasce d’età, i dati ISTAT ci dicono che in generale il 12,3% dei ragazzi tra 6 e 17 anni non possiede PC o tablet, il 57% lo deve condividere con la famiglia e soltanto il 6,1% vive in famiglie dove è disponibile almeno un computer per componente.

Ma l’indagine ci dice anche altro, confermando che non è soltanto un problema di accesso ai dispositivi, ma anche di possesso delle necessarie competenze digitali, non solo tra gli adulti, cosa ancora comprensibile, ma anche tra gli adolescenti dai 14 ai 17 anni. Nonostante infatti il 92,2% di loro abbia utilizzato Internet nei tre mesi precedenti all’intervista, meno di uno su tre presenta alte competenze digitali, due terzi presentano competenze digitali basse o di base e il 3% non ne possiede alcuna.

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