“Il presidente parla di quei farmaci sulla base di ‘aneddoti’, come lui stesso li definisce. Io sono uno scienziato. Ad ora la sperimentazione clinica su clorochina e idrossiclorochina è avvenuta in maniera troppo casuale per avere certezze sulla sua efficacia”. Anthony Fauci, immunologo italoamericano della task force della Casa Bianca per la lotta alla Covid-19, in un’intervista a Repubblica ribadisce di essere ascoltato dal presidente che però continua a insistere sulla validità di dei due antimalarici per combattere il coronavirus. I due farmaci sembrano avere dato in alcuni casi risultati incoraggianti, ma la ricerca deve proseguire per confermarne la validità e mettere al sicuro da pericolosi effetti collaterali. Il farmaco, che negli Usa sarà sperimentato su 3mila pazienti contagiati dal coronavirus all’Henry Ford Hospital di Detroit, in Michigan, è da settimane oggetto di scontro all’interno alla Casa Bianca, con Trump che insiste sul suo utilizzo – incoraggiato da Peter Navarro, uno dei suoi più stretti e fidati consiglieri che aveva già avvertito dello scoppio dell’epidemia a gennaio – mentre Fauci, che con l’immunologa Deborah Birx è tra i massimi esperti in America nel campo delle malattie infettive, frena.

“Tutti parlano di clorochina e idrossiclorochina, antimalarici con potente azione antivirale, come farmaci efficaci contro il coronavirus. Io non dico che non funzionano. Dico che ancora non lo sappiamo”, spiega l’immunologo a Repubblica. “Stiamo sperimentando molti medicinali, alcuni conosciuti, compresi quelli a base di clorochina e idrossiclorochina proprio per mettere ordine alla confusione e stabilire protocolli certi. E testando già due vaccini: siamo a buon punto, saranno disponibili entro un anno, un anno e mezzo”.

Proprio su quei farmaci che Trump ha detto di considerare ‘game-changer’ nella lotta a Covid-19, Fauci chiarisce che “la prova finale ancora non c’è”, descrivendo come “ottimi” i rapporti con Trump. “Lo informo quotidianamente e mi ascolta con attenzione e serietà”, dice Fauci, che – sotto scorta per le minacce ricevute – rivendica di dire “le cose come stanno” e sottolinea di credere “nella stampa libera”, “la via più accurata per dare a tutti informazioni corrette e verificate”. L’immunologo parla anche dell’Italia e dei suoi “medici competenti ed eroici” che in un paese “molto duramente colpito dal virus”, sono stati “travolti da uno tsunami” ed “è stato difficile trovare il passo”. “Dalla vostra esperienza abbiamo imparato quanto questo virus, incontrollato, può essere micidiale – dice l’esperto a capo dell’Istituto nazionale delle malattie infettive – Sì, l’America ha il più alto numero di casi del mondo: perché siamo un Paese grandissimo. Organizzare la risposta in un sistema federale come il nostro non è stato semplice. Ma migliora ogni giorno e le misure messe in atto funzionano”. E osserva: “Affronteremo ancora tempi difficili“, ma “ce la faremo”.

TRUMP POWER

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