Il decreto che è in arrivo è molto positivo. Speriamo che questi effetti positivi non vengano annacquati o superati dagli effetti negativi di un eventuale Mes“. Sono le parole del deputato di LeU, Stefano Fassina, intervistato da Lanfranco Palazzolo per Radio Radicale.

Fassina ribadisce la sua contrarietà al Mes: “Sono molto preoccupato. E’ un grande bluff e temo che l’Italia corra il grosso rischio di finire nella trappola del Mes. E’ vero che i commissari Ue al Mercato interno e all’Economia, Thierry Breton e Paolo Gentiloni, in un loro intervento sul Corriere della Sera, hanno proposto un ‘fondo per la rinascita’, ma si tratta di una proposta molto generica che finora non ha trovato il consenso di Paesi importanti, a partire dalla Germania. E poi un conto è fare delle proposte sui giornali, altra cosa è fare una battaglia nell’Eurogruppo o nel Consiglio europeo, affinché passi una determinata linea – continua – A me pare che il Mes sia solo l’abbellimento e il confezionamento di una scatola vuota con una serie di interventi che sono o pura propaganda, come il “Piano Marshall”, che dovrebbe essere rappresentato dal Bilancio europeo non ancora approvato, oppure clamorosi bluff, come il piano Sure fino a 100 miliardi (e non da 100 miliardi), raccontato dalla presidente von der Leyen per i sussidi di disoccupazione. In realtà, è una scatola vuota, che non porta a nulla perché è su base volontaria e richiede l’unanimità europea per essere avviato. Il piano Sure fa parte di quel bel confezionamento che serve a far ingoiare la pillola avvelenata del Mes“.

Il parlamentare spiega: “Per quanto mi riguarda, il Mes va archiviato. E’ uno strumento nato per affrontare eventi asimmetrici dovuti alla responsabilità di un singolo Paese. Qui invece siamo di fronte a un evento esterno, cioè l’emergenza coronavirus, indipendente dalla volontà dei Paesi colpiti e, almeno sul piano sanitario, sostanzialmente simmetrico. Il Mes senza condizioni o a condizioni attenuate non esiste – prosegue – perché devono cambiare le norme dei trattati internazionali e le previsioni in esse contenute, ma anche l’art. 136 del Testo di Funzionamento della Ue, dove è previsto esplicitamente un fondo di stabilizzazione, e il regolamento 472/2013 attuativo del Two Pack, dove sono previsti il memorandum, l’analisi di sostenibilità, la riscrittura a maggioranza del memorandum in caso di insostenibilità del debito di un Paese”.

Fassina auspica che si proceda a un intervento illimitato della Bce, come hanno fatto la Fed, la banca del Giappone: “Non vogliamo comportamenti eversivi o rivoluzionari. La Fed, ad esempio, compra titoli di Stato, per quanto necessario ad affrontare l’emergenza sanitaria e a sostenere l’economia. Questo deve fare la Bce e su questo vanno concentrati gli sforzi innanzitutto del nostro governo. Ogni giorno perso ha un effetto drammaticamente negativo sui lavoratori e sulle imprese – conclude – Non possiamo aspettare la prossima settimana o 10 giorni o il prossimo Consiglio europeo o un qualche compromesso al ribasso. Ricordo che l’Italia a fine anno avrà un debito molto elevato, che supererà il 150% del Pil. Solo l’Italia quest’anno avrà bisogno di 500 miliardi. Quindi, io insisto: o la Bce stampa moneta per fare quello che fanno le altre banche centrali oppure dobbiamo prendere in considerazione l’ipotesi di stampare noi questa moneta, altrimenti avremo il deserto economico e sociale”.

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