Gli Stati Uniti sono diventati il primo Paese al mondo per casi di coronavirus: secondo i dati del New York Times sono 81.488, più di Cina e Italia, con 1.178 morti in tutto il Paese. Nonostante questo, il presidente Donald Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti “devono tornare al lavoro” e questo processo deve “iniziare abbastanza presto“. Anche in Europa, soprattutto in Spagna e Germania, continua l’ascesa della curva di morti e contagi. La Cina, che registra solo qualche decina di contagi di ritorno, per evitare nuovi casi dal 28 marzo chiude le frontiere agli stranieri sottoposti a visto, che rappresentano la stragrande maggioranza. Il Paese di Sanchez – che ha prorogato lo stato di emergenza fino all’11 aprile e dove anche la vicepremier Carmen Calvo è risultata positiva – ha superato il numero delle vittime in Cina: i morti sono più di 4mila, i contagi 10mila più di ieri e arrivano così a 56.188. La capitale è la più colpita.
Mentre il Senato approva il maxi piano di aiuti voluto da Trump in attesa ora del via libera finale della Camera, gli Stati Uniti diventato il nuovo epicentro del contagio nel mondo. Impennata di casi nello Stato di New York: oltre 37mila, con 100 morti in 24 ore che portano il conto a 385. Di questi, 192 sono nella Grande Mela, dove il sindaco Bill De Blasio prevede che metà dei newyorkesi, circa 4 milioni di persone, sarà contagiata. Ma il presidente Trump tira dritto e apre alla possibilità di allentare le norme sul distanziamento sociale, almeno in alcuni Stati americani. “Potremmo prendere sezioni del paese, potremmo prendere ampie sezioni del nostro paese che non sono così gravemente colpite e farlo in questo modo (riprendere il lavoro, ndr), ma dobbiamo iniziare il processo abbastanza presto“, ha spiegato Trump.
In Germania sono saliti a 43mila i casi positivi, quasi 6mila nelle ultime 24 ore. Le vittime però sono 239, un numero che segnala un profondo divario con il tasso di mortalità di altri paesi come Italia e Spagna. Una differenza che per il virologo dello Charité (ospedale di Berlino) Christian Drosten si spiega con i 500mila tamponi che in media vengono fatti a settimana nel Paese. Gli ospedali di Londra, intanto, sono già alle prese con “un’esplosione” di ricoveri legati al coronavirus e si attende nei prossimi giorni “uno tsunami continuo” di casi gravi. Finora i casi in Europa sono più di 250mila, con 15mila morti, circa la metà di quelli registrati in tutto il mondo, pari a 500mila. Ma per l’Oms ci sono “segnali incoraggianti” sul fronte della lotta al coronavirus in Europa.
Boom di casi anche nel Regno Unito, con i decessi che per la prima volta aumentano di oltre 100 in un giorno, portando il numero complessivo a 578. Il numero censito delle persone infettate è cresciuto fino a 11.658 nelle ultime 24 ore, secondo i dati aggiornati a oggi del ministero britannico della Sanità, con un picco di 2.129 in più rispetto a ieri.
Sono 3.922 i nuovi casi di coronavirus accertati in Francia nelle ultime 24 ore, mentre i decessi sono aumentati di 365 unità. Il totale è ora di 29.155 contagiati e 1.696 morti. Al conto quotidiano dei contagiati da Coronavirus comunicati sui dati dei tamponi positivi, la Francia aggiunge oggi il dato che giunge dalla stima da parte dei medici generici a contatto con i pazienti. Si tratterebbe, per la settimana scorsa, di altri 40.000 contagiati.
La Russia intanto sospende dalla mezzanotte di oggi tutti i voli internazionali e si prepara alla settimana di stop decretata da Putin dal 28 marzo a 5 aprile, mentre la Corea del Sud registra alcune decine di nuovi casi: gran parte sono importati. Nessun caso domestico invece in Cina. In Iran le vittime sono 2.234 e i casi aumentano a 29.046, con 2.389 nuovi contagi accertati. La Corea del Nord, scrive il Financial Times, avrebbe chiesto in segreto aiuti internazionali sui tamponi.
Spagna – I casi continuano a crescere e oggi sono quasi diecimila in più di ieri: da 47.610 di ieri a 56.188. Aumentano anche le vittime, da 3.434 a 4.089, e il ministro della Sanità Salvador Illa avverte che potrebbe avvicinarsi al “picco della curva”, il che significherebbe che sta per iniziare una fase di stabilizzazione della pandemia. Contraccolpo invece sul fronte dei tamponi, che la Spagna voleva fare a tappeto per individuare gli asintomatici. Ne aveva ordinati 5 milioni. Ma i test rapidi comprati dal ministero dello Salute spagnolo in Cina – 640mila – sono stati bollati dai laboratori di microbiologia come “imprecisi” e malfunzionanti perché “danno molti falsi negativi”. Hanno infatti “una sensibilità del 30% quando dovrebbero superare l’80%. Con quel valore non ha senso usare questi test”. I tamponi sono prodotti dalla cinese Bioeasy, con sede a Shenzhen. Ma nel pomeriggio l’ambasciata di Cina in Spagna ha assicurato che i kit di test rapidi sono stati acquistati da un’impresa sprovvista di licenza di vendita della China National Medical Products Administration (l’equivalente della Fda americana). Domenica scorsa il ministero della Sanità aveva annunciato l’avvio della distribuzione di 640mila test rapidi, con la distribuzione dei primi 9mila alla Comunità di Madrid.
Regno Unito – Chris Hopson, numero uno di Nhs Providers, un’associazione che rappresenta i manager del sistema sanitario britannico, ha spiegato che il Paese attende uno “tsunami di ricoveri”. “C’è un’esplosione della domanda per pazienti gravi”, ha detto Hopson e le previsioni sono di ulteriori “ondate dopo ondate”. “Ci aspettiamo uno tsunami continuo, secondo le parole che uso io spesso”, ha aggiunto.
Stati Uniti – Gli Usa sono ora diventati il primo Paese al mondo per casi di coronavirus: secondo i dati del New York Times sono 81.488, più di Cina e Italia, con 1.178 morti in tutto il Paese. New York va verso i 40 mila casi di coronavirus accertati. Secondo gli ultimi dati diffusi dal governatore Andrew Cuomo, sono 37.258, oltre 7.000 in più in meno di 24 ore. Il numero delle vittime è salito a 385, circa 100 più in poche ore. Miami vara il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino: le uniche eccezioni per chi va o torna dal lavoro, per le emergenze mediche e per portare a spasso il cane entro cento metri da casa.
Russia – Lo stop a tutti i voli internazionali partirà dalla mezzanotte di oggi. Le compagnie aeree russe continueranno a volare per riportare in patria i cittadini o se autorizzate da speciali permessi delle autorità. In Russia ci sono ufficialmente 658 casi di coronavirus e tre morti. Tutti i negozi a Mosca, tranne gli alimentari e le farmacie, dovranno chiudere tra il 28 di marzo e il 5 aprile, ovvero la settimana di ‘vacanza’ nazionale decretata da Vladimir Putin per combattere il contagio. La misura colpisce anche bar e ristoranti – tranne la consegna a domicilio – e i principali parchi di Mosca.
Cina – Registrati 67 nuovi casi, tutti importati, e sei altri decessi concentrati nella provincia dell’Hubei, l’epicentro della pandemia. I contagi di ritorno sono saliti a 541. Le infezioni totali sono aumentate fino a 81.285 e i morti a 3.287, mentre ammontano a 74.051 i pazienti che sono stati dimessi dagli ospedali, per una tasso di guarigione ancora rafforzato, fino al 91,1%. La decisione di vietare l’ingresso agli stranieri è stata accompagnata da un drastico taglio dei voli internazionali: la Civil Aviation Administration of China (Caac), l’authority sui voli civili, ha disposto che le compagnie domestiche mantengano un solo collegamento per ogni singolo Paese con frequenza settimanale. I vettori stranieri, si legge in una nota, dovranno a loro volta rispettare il via libera ad un unico volo con la Cina e di frequenza settimanale. Le misure puntano a limitare i rischi del contagio di ritorno.
Brasile – A 30 giorni dalla scoperta del primo caso di coronavirus in Brasile, il bilancio ufficiale presentato oggi dal ministero della Sanità locale registra 2.915 casi confermati (+19% da ieri) e 77 decessi (+35% da ieri), con 194 pazienti ricoverati in unità di terapia intensiva. I media locali sottolineano che si tratta del più forte aumento registrato su 24 ore dall’inizio della pandemia, tanto per i casi confermati come per i decessi. Lo Stato di San Paolo, il più popoloso del Brasile, resta l’epicentro della diffusione del coronavirus nel paese, con 58 dei 77 decessi e una crescita del 42% dei ricoveri di pazienti gravi in unità di terapia intensiva nelle ultime 24 ore, secondo dati della segreteria alla Salute statale.
Corea del Sud – I nuovi casi registrati sono saliti a 104, di cui 57 importati tra i 30 rilevati negli aeroporti e i 27 segnalati dai governi locali. Il totale dei contagi è di 9.241, mentre i morti sono saliti a 132. Seul ha incassato apprezzamenti per la risposta alla pandemia e la rapidità dei test di massa: contro il contagio di ritorno, le autorità negheranno l’ingresso senza l’app sulla quarantena che controlla gli spostamenti.
Finlandia – Il governo ha deciso di isolare tutta la regione attorno alla capitale Helsinki per contenere la diffusione. Oltre la metà degli 880 casi si trovano in questa zona. La decisione è stata presa dopo che il direttore generale dell’Istituto della Sanità, Markku Tervahauta, ha ammesso che il numero di contagi potrebbe aumentare di 30 volte.
Australia – Tre navi da crociera bloccate dalle autorità al largo delle costa occidentale dell’Australia. Una di queste, riporta la Cnn, è la Msc Magnifica che si era fermata a Fremantle e stava rientrando a Dubai quando la società armatrice ha deciso di fermare tutta la sua flotta. Dopo il caso della Ruby Princess, attraccata a Sidney dalla quale sono sbarcati 147 passeggeri positivi al Covid-19, l’Australia considera le navi da crociera potenziali focolai. Il caso della Ruby ha scatenato polemiche nel Paese poiché i 2.700 passeggeri a bordo, tra i quali decine con i sintomi influenzali, sono stati fatti scendere senza essere prima sottoposti a nessun controllo medico. Intanto i casi nel Paese continuano ad aumentare, sono 2.550 al momento con 12 morti.