Cresce la tensione al confine tra Turchia e Grecia, dove migliaia di migranti premono per entrare in Unione Europea. La polizia greca ha sparato gas lacrimogeni e getti d’acqua contro gruppi di persone alla frontiera, che lanciano pietre, e gli agenti turchi hanno risposto con lacrimogeni. Fonti governative greche accusano la Turchia di aver compiuto “attacchi coordinati” per “aiutare i migranti ad attraversare la recinzione sulla linea di confine”. Atene denuncia inoltre che Ankara avrebbe fornito ai profughi cesoie per tagliare le recinzioni e passare più agevolmente. Su richiesta di Frontex, che si occupa di monitorare i confini europei, la Croazia invierà nei prossimi giorni otto agenti di frontiera e un automezzo al confine.

Secondo quanto scrive Avvenire, l’operazione di Ankara “assume i contorni di un’azione di disturbo”, che sembra “una provocazione”: “I migranti vengono tenuti nella retrovia, in attesa dell’ordine di prendere d’assalto la barriera metallica”. I migranti rispondono ai respingimenti lanciando pietre. Questa mattina alcuni accampamenti sono stati sgomberati, e le persone sono state trasferite a bordo di autobus: non è ancora chiaro se si tratta di uno spostamento lungo il confine o se le autorità di Ankara abbiano iniziato ad allontanarli progressivamente dalla frontiera, una settimana dopo aver annunciato che non li avrebbero più fermati se avessero voluto recarsi in Europa. Il presidente Erdogan ha parlato di “almeno 5 migranti uccisi dalla polizia greca”, numeri non confermati da nessuna agenzia non governativa. Poi ha ribadito che non intende riaprire la discussione: “La questione è chiusa, ormai abbiamo aperto le porte. I profughi andranno fin dove possono: noi non cacciamo nessuno con la forza dal nostro Paese, queste persone se ne vanno di propria volontà”. Erdogan ha poi lanciato una dura critica all’Europa, in particolare alla Germania: “L’Occidente purtroppo è ipocrita. Hanno subito allocato 700 milioni di euro per la Grecia. La cancelliera tedesca Angela Merkel ci aveva parlato di un aiuto di 25 milioni di euro, ma ancora non è arrivato nulla”. L’Alto rappresentante dell’Ue, il commissario Josep Borrell ha risposto indirettamente al presidente turco: “Condanniamo questa situazione, in cui i migranti affluiscono ai confini europei dopo che qualcuno ha detto loro che sono aperti, questa situazione non è accettabile”. E ha aggiunto: “Non andate al confine. Il confine non è aperto”.

Nel frattempo la presidente dell’esecutivo Ue, Ursula von der Leyen, e il premier greco, Kyriakos Mitsotaki, hanno concordato di mettere in atto un piano per garantire la protezione e l’assistenza ai bambini migranti non accompagnati bloccati in Grecia. “Migliaia di bambini non accompagnati raggiungono l’Europa ogni anno. La loro protezione è una priorità per la Commissione – ha detto Von der Leyen – Per questo motivo ho chiesto alla commissaria Ylva Johansson di recarsi in Grecia per trovare soluzioni per garantire la protezione” dei minori. Bruxelles, ha aggiutno, lavorerà “a stretto contatto con gli Stati membri per offrire un posto sicuro a questi bambini”. La decisione di Bruxelles arriva dopo una proposta avanzata mercoledì al Consiglio Interni dal ministro del Lussemburgo, Jean Asselborn, che prevede l’accoglienza da parte degli Stati membri – su base volontaria – di 10 bambini dalla Grecia ogni 500mila abitanti. Francia, Finlandia e Germania si sono già espresse a favore. Contraria l’Austria.

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