Dopo settimane di stallo, aggravate dalle difficoltà per l’emergenza coronavirus, il capo politico reggente M5s Vito Crimi ha deciso: saranno gli iscritti in rete a stabilire se il Movimento si alleerà con il Pd o meno alle prossime Regionali in Liguria. Il quesito che sarà sottoposto agli utenti è: “Sei d’accordo, alle condizioni esposte, ad aprire una trattativa con il Partito Democratico e con altre forze civiche e politiche, per le prossime elezioni regionali in Liguria?”. Il voto è stato programmato dalle 12 di giovedì 5 marzo alle 12 di venerdì 6 e sarà rivolto a tutti gli utenti liguri della piattaforma Rousseau. Crimi ha anche elencato una serie di punti “che dovranno per forza entrare nell’eventuale “patto”: dalla lotta al dissesto idrogeologico alle pressioni con il governo nazionale per la revoca della concessione ad Autostrade. Ci sarà, anche se non è stato specificato quando, anche una consultazione in rete sulla Campania. Invece, ha detto sempre il leader in un post pubblicato sul Blog delle Stelle, nelle Regioni restanti in cui si voterà in primavera (Marche, Puglia, Toscana e Veneto) il Movimento correrà da solo.

Si tratta di una decisione attesa e di fatto strutturale per il Movimento in un momento di forte difficoltà e calo dei consensi. Il caso Liguria è dibattuto all’interno da settimane. Il 17 febbraio scorso c’è stata un’assemblea pubblica tra attivisti che avevano appunto chiesto di poter fare un voto online. La candidata scelta dalla rete a gennaio era infatti Alice Salvatore, consigliera regionale M5s uscente. Ma il dialogo con il Partito democratico e altre forze civiche ha fatto emergere nelle scorse settimane la possibilità di convergere su un altro nome civico che possa guidare un unico schieramento. Tra i nomi emersi, in testa, c’è il civico e giornalista del Fatto Quotidiano Ferruccio Sansa. Che però il 26 febbraio ha protestato ufficialmente per la lentezza delle decisioni, lamentando il tempo perso per una campagna elettorale non ancora partita e “il comportamento penoso dei vertici M5s”. Oggi infine, dopo incontri e discussioni, il primo segnale di Vito Crimi.

Il capo politico reggente, nella lunga lettera rivolta agli iscritti 5 stelle, ha cercato di spiegare i motivi che spingerebbero il M5s a decidere di fare alleanze alla prossime Regionali. Il primo esperimento è stato in Umbria a fine ottobre scorso, dove i 5 stelle, nonostante l’accordo con il Partito democratico hanno perso. Una botta molto difficile per il M5s, che ha pagato i malumori della base per il dialogo con i dem. Tanto che subito dopo, alle elezioni in Calabria ed Emilia-Romagna di fine gennaio, hanno invece scelto di andare da soli. Crimi nel suo post è partito da lontano, ricordando il perché dalle scorse elezioni Politiche hanno scelto di sedere al tavolo con i democratici. “Dopo il voto del 4 marzo 2018, il Movimento 5 stelle ha dovuto fare delle scelte”, è stato appunto l’esordio del leader in carica da dopo le dimissioni di Di Maio. “In due occasioni abbiamo chiesto a voi di esprimervi per decidere insieme se andare al governo con altre forza politiche. In entrambe le occasioni ci avete dato mandato di assumerci questa responsabilità. Sono stati passaggi importanti, che ci hanno portato a scelte coraggiose”. E ha continuato: “Abbiamo scelto di sottoscrivere un contratto di governo prima e un programma poi sulla base di punti condivisi, senza mai perdere di vista i nostri valori ed obiettivi, che mai sono cambiati. Adesso davanti a noi abbiamo la sfida elettorale in sei regioni e siamo chiamati nuovamente a fare delle scelte”.

Il fronte più urgente è appunto la Liguria. Dove la corsa si prospetta molto complicata, contro il centrodestra dell’uscente Giovanni Toti avanti nei sondaggi. “E’ giunto il momento di compiere una scelta”, ha scritto ancora Crimi. “Una scelta che, anche in questo caso, metta al centro la rinascita e il rilancio di questa splendida terra che, soprattutto recentemente, ha dovuto affrontare grandi sofferenze e difficoltà”. Quindi “dobbiamo decidere insieme se proseguire il percorso da soli, con il nostro candidato presidente, o se aprirci alla possibilità di realizzare un patto con altre forze civiche e non solo, anche eventualmente rinunciando al nostro candidato presidente a favore di un candidato civico“.

Il patto eventuale in Liguria dovrà contenere una serie di “proposte concrete” che tutti dovranno impegnarsi a rispettare e che dovrà contenere “necessariamente almeno uno dei punti elencati sul Blog dal capo politico M5s”. La lista va da un “piano straordinario emergenziale per il contrasto al dissesto idrogeologico”, a un piano per “la riduzione del consumo di suolo (Obiettivo Cemento Zero)”; poi “iniziative di contrasto ai cambiamenti climatici e riduzione delle fonti fossili”; “rilancio sanità pubblica e stop alla privatizzazione degli ospedali”, “impegno a promuovere presso il governo nazionale ogni iniziativa volta a revocare le concessioni autostradali ad Autostrade per l’Italia”; “realizzazione del progetto esecutivo della Gronda secondo gli esiti dell’analisi costi/benefici effettuata dal Ministero Infrastrutture e Trasporti nel 2019, sentiti gli enti locali”. E, ha concluso Crimi, “condizione indispensabile è che le liste siano pulite“.

Un discorso a parte vale “per la regione Campania“. A metà febbraio, a sorpresa, i 5 stelle hanno deciso di convergere sul nome di Sergio Costa candidato, attualmente ministro dell’Ambiente. E hanno chiesto alle altre forze di convergere sul loro nome. E’ questa una trattativa altrettanto delicata considerando che, fino a questo momento, l’uscente Vincenzo De Luca non si è mai detto disponibile (sostenuto dal Pd) a un passo indietro. “Abbiamo individuato in un uomo delle istituzioni Sergio Costa, una figura ampiamente condivisa”, ha detto Crimi, “in grado di parlare a tanti mondi, incarnando quei valori di legalità e tutela dell’ambiente che per noi sono prioritari e dei quali la Campania ha estremo bisogno. In tanti ci hanno manifestato la volontà di affiancarci in questo percorso e siamo convinti che sarà un ampio fronte, che potrà portare il riscatto di quel territorio. E’ arrivato il momento, per chi non l’ha ancora fatto, di decidere da che parte stare“. Crimi ha anche detto che ci sarà un voto sull’argomento, senza specificare né quando, né il contenuto del quesito.

Sempre giovedì gli iscritti 5 stelle sceglieranno “i nomi dei candidati presidenti del Movimento 5 stelle per le prossime elezioni regionali in Marche e Veneto”. Potranno votare i residenti nelle rispettive Regioni.

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