Banche, gestori e sedicenti consulenti finanziari sbandierano alti rendimenti per il 2019. In particolare i fondi obbligazionari nel complesso hanno reso il 5,8%. Tanto, se paragonato con cosa offre il mercato: Bot e Btp brevi rendono meno di zero e quelli lunghi sull’1% annuo, sempre lordo. Le inserzioni pubblicitarie e le proposte d’investimento obbligatoriamente avvertono: “I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri”. Frase che però ricorda il quadro di René Magritte raffigurante una pipa con la scritta Ceci n’est pas une pipe (Questa non è una pipa). In effetti chi sfoggia ottimi rendimenti passati punta a influenzare i potenziali clienti, per spingerli verso i propri prodotti d’investimento.

Ma in questo momento storico è diverso che in passato. Riferita all’ambito obbligazionario, la frase in questione è diventata falsa. A causa del crollo dei tassi, i rendimenti passati sono molto indicativi. Ma paradossalmente lo sono al contrario. Per stringenti motivi matematico-finanziari, indicano che le performance future saranno invece basse e magari persino catastrofiche.

Vediamolo in concreto, ribadendo che il ragionamento non vale per le azioni. Nel 2019 i Btp nel loro complesso hanno reso sull’11,5% e quelli con durata 7-10 anni addirittura sul 13,8%. Il motivo è la discesa dei tassi d’interesse. A fine 2018 i Btp decennali rendevano a scadenza sul 2,8%; ora, aumentati di prezzo, solo l’1,4%. Tassi che scendono significano quotazioni che salgono. Questo è il fenomeno che sta dietro ai buoni rendimenti dei fondi obbligazionari, non certo una qualche bravura dei gestori.

Ma tale trend è arrivato al capolinea. Già è fantafinanza pensare a un analogo calo dei tassi nel 2020, cioè di vedere i Btp decennali rendere zero. Ma soprattutto è impossibile che una tale discesa continui. Ovvero arrivare a rendimenti negativi dei Btp dell’1,5% fra due anni, a -3% (in lettere: meno tre per cento) fra tre anni e così via. Infatti, finché la Germania sarà nell’euro, il contante non verrà proibito. Dunque rendimenti negativi simili sono impossibili.

Concretamente nel 2020 i tassi possono muoversi poco e allora i fondi obbligazionari in euro non faranno certo faville. Possono però anche salire, nel qual caso saranno dolori, se non disastri. Chi fa balenare o addirittura promette (a voce!) una riedizione delle performance del 2019 è un incompetente e/o un imbroglione.

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