Quasi seicentomila euro spesi per servire i rinfreschi ai membri del consiglio d’amministrazione, una cena di gala e quattro eventi aziendali. C’è anche questo tra le contestazioni avanzate dalla procura di Civitavecchia nell’inchiesta sulla gestione di Alitalia. I pm hanno inviato l’avviso di conclusione delle indagini a 21 persone, tra ex componenti del consiglio d’amministrazione, commissari e consulenti che si sono susseguiti negli anni nell’amministrazione della compagnia di bandiera. Le ipotesi di reato, a vario titolo, sono bancarotta fraudolenta aggravata, false comunicazioni sociali e ostacolo alle funzioni di vigilanza.

L’avviso di chiusura indagini prelude di solito alla richiesta di rinvio a giudizio. Rischiano il processo dunque gli ex amministratori delegati Silvano Cassano e Marc Cramer Ball, l’ex presidente Luca Cordero di Montezemolo, l’ex chief financial officer Duncan Naysmith, che hanno guidato la compagnia dal primo gennaio 2015 al 2 maggio 2017, ma anche l’ex numero uno di Etihad James Hogan, la vice presidente di Confindustria Antonella Mansi, Roberto Colaninno, ex manager della compagnia, l’ex commissario di Alitalia Enrico Laghi, appena nominato liquidatore di Air Italy, e l’ex presidente del collegio sindacale Corrado Gatti. Mustier e la Mansi sono indagati nella veste di ex componenti del consiglio di amministrazione.

Tra i fatti contestati che per gli inquirenti hanno concretizzato l’ipotesi di bancarotta fradolenta – punita con una pena da tre a dieci anni – ci sono anche quelli riportati al capo 12 dell’atto investigativo. Sono i quasi 600mila euro spesi per una cena, quattro eventi aziendali e il catering dei rinfreschi serviti durante le riunioni del consiglio d’amministrazione. Le contestazioni sono avanzate per Cassano, amministratore delegato dal 26 novembre 2014 al 18 settembre 2015, Montezemolo, ad a interim tra il settembre 2015 e il 25 febbraio 2016, e Cramer Ball, in carica fino al 2 maggio del 2017. Ma anche per Duncan Naysmith, in qualità di “dirigente, in praticolare Chief financial Officer, nonnché amministratore di fatto”.

La procura contesta ai quattro di aver “distratto e/o dissipato risorse della società per complessivi 597.609,10 euro” e in particolare “133.571.07 per spese di catering verso la società Relais Le Jardin in occasione delle riunioni dei consigli di amministrazione”, “euro 5.961 per spese per cena di gala in favore della società Casina Valadier” ed “euro 458.077,03 per n.4 eventi aziendali spese inizialmente sostenute da Etihad e successivamente e indebitamente riaddebitate da quest’ultima società a Alitalia Sai”, anche “in periodi in cui la società versava nelle situazioni descritte dagli articoli 2446 e 2447 cc così depauperando la società con esborsi per operazioni estranee a ragionevoli esigenze di impresa”.

Relais Le Jardin, la società che ha incassato più di 133mila euro per i rinfreschi serviti alle riunioni del cda, è una nota catena di catering storicamente legata ad Alitalia. Casina Valadier, dove la compagnia di bandiera ha pagato una “cena di gala” quasi seimila euro, è un noto e locale romano, conosciuto come “il caffè del Pincio”, nel cuore di Villa Borghese. Non si sa invece dove Etihad abbia organizzato i quattro eventi aziendali da quasi mezzo milione di euro, poi rimborsati da Alitalia.
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