Nuovo giallo in Vaticano. Il prefetto della Casa Pontificia, monsignor Georg Gaenswein, è stato congedato da Papa Francesco. La notizia filtra dalla stampa tedesca, da sempre molto vicina al segretario di Benedetto XVI. Ma nei sacri palazzi l’assenza di monsignor Gaenswein era stata notata da tempo e aveva suscitato diverse ipotesi. Tutte sempre ufficiose e mai confermate dal Vaticano. Il prefetto della Casa Pontificia è, infatti, assente dal suo ufficio da oltre tre settimane. L’ultima volta che è stato accanto al Papa durante la consueta udienza generale del mercoledì è stato il 15 gennaio 2020. Poi, è sempre stato sostituto da monsignor Leonardo Sapienza, reggente, ovvero numero due, della Prefettura della Casa Pontificia. Cauta la posizione del direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, che precisa che l’assenza di monsignor Gaenswein durante “determinate udienze” del Papa “nelle ultime settimane”, è dovuta a una “ordinaria ridistribuzione dei vari impegni e funzioni del prefetto della Casa Pontificia”, che, come noto, “ricopre anche il ruolo di segretario particolare del Papa emeritoBenedetto XVI.

All’inizio si era ipotizzato che monsignor Gaenswein fosse assente a causa di una bronchite. Ma poi era stato visto passeggiare di pomeriggio nei Giardini Vaticani con Benedetto XVI mentre i due recitavano il rosario. C’è chi a ilfattoquotidiano.it ha raccontato anche di aver perfino udito le urla di Francesco con il prefetto della Casa Pontificia subito dopo la pubblicazione dell’ormai famoso libro del Papa emerito e del cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Un volume nel quale Ratzinger e il porporato difendono il celibato. Libro dal quale il Papa emerito ha successivamente ritirato la firma proprio attraverso monsignor Gaenswein. Ma in libreria, sia in Italia che all’estero, il testo è uscito lo stesso con la doppia firma.

Il volume, però, è stato un tentativo abbastanza evidente di fare pressioni su Bergoglio che a breve firmerà la sua esortazione apostolica post sinodale sull’Amazzonia nella quale dovrà comunicare se, come richiesto a larga maggioranza dai vescovi di quella regione, aprirà al sacerdozio per i diaconi permanenti, ovvero per uomini sposati. Questo per sopperire alla mancanza di clero in quella parte del pianeta. Quale sarebbe stata la colpa di monsignor Gaenswein agli occhi di Francesco? Innanzitutto quella di non aver informato il Papa di questo libro e non aver chiesto a lui l’autorizzazione per la sua pubblicazione, come era avvenuto invece nel febbraio 2019 quando Benedetto XVI aveva sottoposto a Bergoglio un suo testo sulla pedofilia in occasione del summit mondiale sugli abusi convocato in Vaticano.

Nei sacri palazzi c’è chi fa notare che l’anomala convivenza tra monsignor Gaenswein e Francesco aveva dato da tempo segni di cedimento. Il prefetto della Casa Pontificia continua a vivere nel Monastero Mater Ecclesiae, all’interno dei Giardini Vaticani, dove abita il Papa emerito, ma poi ovviamente la mattina si reca in ufficio ed è accanto a Bergoglio durante tutte le udienze pubbliche e private. Un’inedita figura di raccordo tra il precedente e l’attuale pontificato che, secondo molti osservatori vaticani, non poteva reggere a lungo. Eppure monsignor Gaenswein è stato accanto a Francesco fin dalla sua elezione, ovvero per sette anni.

Evidentemente il libro di Benedetto XVI e del cardinale Sarah è stato soltanto l’epilogo di un rapporto lavorativo ormai fortemente logorato. Bisognerà ora vedere se il Papa ufficializzerà questo anomalo congedo o se sposterà monsignor Gaenswein destinandolo a un altro incarico. Non è escluso che Francesco potrebbe anche lasciare il segretario di Benedetto XVI senza alcun ruolo in Vaticano chiedendogli semplicemente di continuare a stare accanto al suo predecessore. Da notare anche un’ulteriore anomalia. Recentemente a monsignor Gaenswein è stata assegnata un’abitazione a Santa Marta vecchia, l’edificio che si trova accanto alla residenza del Papa. Al prefetto è stato dato lo stesso appartamento che fu dell’ex nunzio negli Usa, monsignor Carlo Maria Viganò, poi allontanato dalla Santa Sede e che successivamente ha chiesto le dimissioni di Bergoglio accusandolo di aver coperto gli abusi dell’ex cardinale Theodore Edgar McCarrick. Un segnale, forse, che monsignor Gaenswein potrebbe, in un prossimo futuro, non vivere più con Benedetto XVI.

Twitter: @FrancescoGrana

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