Doppia tegola giudiziaria nel giro di pochi giorni per Luis Durnwalder, ex presidente della Provincia autonoma di Bolzano. Confermata in Cassazione una condanna per diffamazione nei confronti di un procuratore contabile, a cui dovrà versare 40mila euro, e un risarcimento per quasi mezzo milione di euro per aver autorizzato la caccia a specie protette, con conseguente danno erariale.

La Cassazione ha innanzitutto respinto il ricorso contro una condanna per diffamazione, a causa di dichiarazioni di Durnwalder nei confronti del procuratore della Corte dei Conti di Bolzano, Robert Schulmers, che aveva avviato un procedimento sui fondi riservati dell’ex presidente della Provincia. In primo grado Durnwalder era stato condannato dal Tribnale di Mantova a un anno e due mesi di reclusione, oltre a 40mila euro di risarcimento a favore del magistrato. La corte d’Appello di Brescia aveva confermato il risarcimento e ridotto la pena a una pena pecuniaria di 1.000 euro. Il giudice contabile lavora ora sia a Trento che a Napoli. Ha dichiarato: “Ero assolutamente fiducioso dell’esito della decisione della Corte. Prendo atto con soddisfazione della conclusione di questa vicenda”.

Il secondo capitolo vede Durnwalder coinvolto assieme all’ex direttore dell’ufficio Caccia e pesca, Heinrich Erhard. Nel 2018 erano stati condannati dai giudici d’Appello della Corte dei Conti al pagamento di 568mila euro ciascuno per aver emanato decine di decreti che consentivano ai cacciatori altoatesini l’uccisione di migliaia di animali selvatici. Si trattava di volpi, marmotte e varie specie di uccelli che risultano protetti dalle normative europee. Il ricorso era stato presentato dalla Lav, la Lega antivivisezione, e dalla Lac, la Lega per l’abolizione della caccia, che avevano impugnato i provvedimenti provinciali emessi nel corso degli anni e che avevano dato il via libera all’uccisione di migliaia di animali. La notizia della condanna definitiva è stata data dal sito Salto. La sezione centrale della Corte dei conti ha accolto un rilievo della difesa correggendo un errore materiale nella sentenza che riguardava il sistema di quantificazione del danno erariale. E così il nuovo conto da pagare è ridotto complessivamente di 200mila euro: Durnwalder ed Erhard dovranno pagare 468 mila euro a testa.

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