La solidità della Lega che non perde un colpo. Un consistente effetto trascinamento a favore del Pd. Una tendenza depressiva dei Cinquestelle che senza capo politico si ritrovano più vicini a Fratelli d’Italia che non agli alleati di governo democratici. E’ la sintesi del sondaggio di Swg per il TgLa7 che arriva a una settimana dalle elezioni regionali in Emilia Romagna, che come molte tornate elettorali producono significative svolte nel comportamento degli elettori. Va anche detto in uno schema che potrebbe tornare a essere bipolare, il centrodestra sarebbe ancora a cavallo dell’asticella del 50 per cento.

Di certo la sconfitta della Lega e di Matteo Salvini alle Regionali in Emilia Romagna non hanno intaccato il sostegno al Carroccio che, anzi, nell’ultima settimana è tornato in tendenza positiva – +0,3 per cento – confermando un corpo elettorale virtuale del 33.

Ben staccato è il primo inseguitore, il Pd, sia pure in grande stato di salute, almeno in questo periodo: è la forza politica che registra il miglioramento più significativo (+2.2 per cento), anche se i democratici non riescono ancora a riagganciare la soglia del 20 per cento (si fermano al 19,7). Viceversa è il M5s, alleato di governo del Pd, a soffrire di più dopo i risultati più che scarsi sia in Emilia Romagna che in Calabria e per giunta senza leader politico, in attesa degli Stati generali del Movimento che arriveranno tra diverse settimane. I Cinquestelle perdono un punto intero in una sola settimana e cadono fino al 13,9 per cento.

A sorpresa, anche rispetto al risultato delle Regionali, registrano una flessione anche i Fratelli d’Italia che questa settimana scendono dello 0,4 per cento, anche se restano sopra il 10 per cento. I voti in uscita dal partito di Giorgia Meloni sono comunque riassorbiti da Forza Italia che nell’ultima settimana, forse anche sull’onda della vittoria di Iole Santelli in Calabria, guadagna lo 0,3, raggiungendo il 6,3.

Di certo la settimana è andata malino a Italia Viva che proprio nei giorni dell’assemblea nazionale a Roma perde mezzo punto e dell’aut aut al resto della maggioranza sulla giustizia, scendendo fino al 4,1 per cento, allontanandosi quindi anche dalla possibile soglia di sbarramento chiesta dai renziani nella legge proporzionale in discussione, su cui c’è un accordo di maggioranza.

Nel campo del centrosinistra perde qualche decimale anche l’area di sinistra (Sinistra Italiana e Articolo 1) che oggi è data al 3,1 (-0,4 nell’ultima settimana), mentre è sostanzialmente stabile anche se con un trend positivo Azione di Carlo Calenda, al 2,6. Poco dietro ci sono i Verdi al 2 e +Europa all’1,9 che cede lo 0,3 spiegabile anche con la tendenza di un possibile ritorno di un bipolarismo. Per finire, Cambiamo! di Giovanni Toti è poco sopra l’1 per cento.

Da sottolineare che non si esprime, quindi compone l’area di indecisi e astenuti, il 36 per cento, in calo del 3 per cento, dato che può suggerire una tendenza dei cittadini a scegliere tra uno schieramento e l’altro, nella fattispecie tra compagine governativa e opposizione.

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