“Il referendum sul taglio dei parlamentari allunga o accorcia la durata di questa legislatura? Secondo me non cambia niente”. Così Matteo Renzi, leader e senatore di Italia Viva, intercettato a pochi passi dal Senato, commenta la raccolta firme portata a termine da 64 senatori per chiedere un referendum confermativo e bloccare la riforma. “Nel momento in cui si è approvato la riforma con una maggioranza importante, la si può pensare come si vuole ma bisogna andare a votare quando si andrà a votare con la riforma attuata. Secondo me è impossibile che il Parlamento, che ha approvato la riforma, vada a votare con il numero ‘pieno’ dei 945 parlamentari. Si voterà comunque per seicento parlamentari”. Eppure, anche nel gruppo parlamentare guidato dall’ex presidente del Consiglio, spiccano due firmatari: Laura Garavani e Riccardo Nencini. “Credo ci sia solo uno di Italia Viva – afferma Renzi – ma ci sono di tutti i partiti politici”. Un errore? “No è la libertà di ognuno di decidere, però – conclude – se c’è uno che di referendum costituzionale non ne vuol sentir parlare è il sottoscritto”.
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Cedere alla propaganda per poi scontrarsi con la realtà. Il caso ex Ilva

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