“Leggo che sono inquisito. Ma tutti i miei voli di Stato erano per motivi di Stato, da ministro del’Interno, per inaugurare caserme. Mai fatto voli di Stato per andare in vacanza, quello lo fanno altri“. Matteo Salvini, commenta così l’inchiesta della Procura di Roma riportata oggi dal Fatto Quotidiano e dal Corriere della Sera. L’ex vicepremier ed ex titolare del Viminale è stato iscritto per abuso d’ufficio dopo la trasmissione di atti da parte della Corte dei conti.
L’accusa si riferisce a 35 voli di Stato già considerati illegittimi dai giudici tributari che archiviarono il fascicolo trasmettendo però la documentazione alla procura di Roma. I giudici non riscontrarono un danno erariale. La Corte dei conti si interessò della vicenda dopo un’inchiesta di Repubblica sugli abbinamenti di molti appuntamenti istituzionali di Salvini in giro per l’Italia con comizi o altre manifestazioni di partito nella stessa zona. Trasferte eseguite a bordo di aerei in dotazione alla polizia o ai vigili del fuoco.
L’uso di quei velivoli venne ritenuto illegittimo dai giudici contabili perché i mezzi della polizia e dei pompieri sono riservati allo svolgimento di compiti istituzionali o di addestramento e non ai cosiddetti voli di Stato, per cui vige un’altra normativa. Del caso si dovrà occupare comunque il Tribunale dei ministri competente a indagare su eventuali reati commessi nell’esercizio delle funzioni ministeriali. È a questo organo che spetta il compito di acquisire documentazione e atti, per poi decidere se archiviare o procedere.
I voli di Stato sono disciplinati dal decreto legislativo n. 98 del 6 luglio 2011: all’articolo 3 viene prescritto che siano limitati al presidente della Repubblica, ai presidenti di Camera e Senato, al presidente del Consiglio e al presidente della Corte costituzionale. Le cinque massime cariche dello Stato. Il comma 2 ammette “eccezioni”, che però devono essere “specificamente autorizzate”.
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