Arrestato dalla polizia, bandito a vita dallo stadio del City e forse anche licenziato dalla sua azienda. Il tifoso del Manchester City che durante il derby di sabato contro l’United ha mimato il gesto della scimmia nei confronti di Fred, giocatore dei Red Devils, rischia di perdere tutto: libertà, seggiolino nello stadio e posto di lavoro.

Immortalato in un video postato sui social, il sostenitore dei Citizens Anthony Burke, 40enne ex soldato dell’esercito, ha mimato il gesto della scimmia mentre il centrocampista si era avvicinato alla bandierina per battere un calcio d’angolo a una ventina di minuti dalla fine del match. L’arbitro accortosi di tutto – compreso il lancio di oggetti nei confronti di Fred – ha fermato il gioco e chiesto l’intervento degli steward.

La Greater Manchester Police ha confermato la custodia e spiegato che resta in stato di fermo in attesa dell’interrogatorio. Il sovrintendente Chris Hill ha dichiarato: “Vorrei ringraziare il pubblico per il suo costante supporto in questo caso. Il razzismo di qualsiasi tipo non ha posto nel calcio o nella nostra società e spero che questo arresto dimostri che stiamo prendendo molto sul serio la questione”.

La vicenda ha visto la reazione ferma e concorde del club e anche della società di ingegneria civile Kier Group, della quale è manager, ha twittato: “Prenderemo la questione molto seriamente le accuse di razzismo verso il dipendente e abbiamo aperto un’indagine”. Quindi ha aggiunto: “Per il momento è sospeso in attesa dell’indagine”. Il Manchester City aveva già annunciato di essere “a conoscenza di un video in circolazione sui social media che sembra mostrare un tifoso che fa gesti razzisti durante la partita con lo United” e di aver “attivato i propri funzionari per l’identificazione”.

“Il City applica una politica di tolleranza zero in materia di discriminazione di qualsiasi tipo e chiunque venga ritenuto colpevole di abusi razziali sarà bandito dal club a vita”, aveva aggiunto la società. “Quell’uomo deve vergognarsi di se stesso. Spero non sia più ammesso in uno stadio”, aveva detto subito l’allenatore dello United Ole Gunnar Solskjaer. Concorde il tecnico del City Pep Guardiola: “Inaccettabile, il club ha preso posizione e ha tutto il mio sostegno”.

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