“Serve subito una commissione d’inchiesta sui fondi ai partiti. Lo chiederemo nel contratto di governo che vogliamo far partire a gennaio”. Luigi Di Maio interviene dopo le perquisizioni ordinate dalla procura di Firenze in undici città nell’ambito dell’inchiesta sui finanziamenti alla Fondazione Open, definita dai pm una “articolazione di un partito politico“. La Fondazione Open, attiva dal 2012 al 2018, era nata per sostenere le iniziative politiche di Matteo Renzi, tra le quali la convention della Leopolda. Oggi Renzi con la sua Italia Viva sostiene la maggioranza del governo Conte 2. “Noi siamo molto disponibili a una Commissione di inchiesta sul finanziamento ai partiti, alle fondazioni e anche alle Srl collegate a qualche movimento“, risponde Luciano Nobili di Italia Viva.

“Vogliamo sapere tutto di tutti, comprese le collaborazioni o consulenze con società pubbliche italiane, europee o cinesi, ad esempio”, provoca Nobili. Che poi in merito alle perquisizioni della Guardia di Finanza in 11 città italiane aggiunge: “Attendiamo con tranquillità i processi e le sentenze: perché i giustizialisti fanno il processo sui media, i garantisti lo fanno in Cassazione”. Ad appoggiare, seppure cautamente, la proposta di Di Maio è anche il premier Giuseppe Conte: “Il Parlamento è sovrano, quindi da questo punto di vista qualsiasi commissione…”, dice lasciando l’appuntamento dell’Aci. “Non voglio entrare nel merito delle notizie freschissime – premette il presidente del Consiglio – però sicuramente c’è molta attenzione da parte delle forze politiche sul sistema dei finanziamenti. È giusto“. Poi lo stesso Conte puntualizza: “Non voglio intervenire nell’ambito specifico di una inchiesta di cui non conosco nessun risvolto“. “Siamo agli inizi, non mi permetto di fare valutazioni riguardo a inchieste in corso”, conclude il premier.

La nota di Di Maio – “Anche oggi ci sono state alcune perquisizioni della Guardia di Finanza in merito a presunti finanziamenti illeciti ai partiti. Oltre al traffico di influenze illecite, sarebbero contestati anche i reati di riciclaggio e autoriciclaggio. Non è la prima volta che succede una cosa simile. È evidente che c’è un problema serio per quanto riguarda i fondi e i finanziamenti che ricevono i partiti che finalmente abbiamo disciplinato con la nuova legge anticorruzione“, scrive il capo politico M5s in una nota. La norma introdotta lo scorso anno e voluta dai 5 stelle prevede di rendere pubblici i finanziamenti ai partiti politici superiore ai 500 euro, anche quando si tratta di soldi donati alle fondazioni che poi li girano agli stessi partiti.

Quindi Di Maio ribadisce la richiesta già lanciata dai Cinquestelle: una commissione d’inchiesta sui fondi ai partiti. Questa volta però, da inserire nero su bianco nel futuro contratto di governo che il M5s ha chiesto agli altri alleati di governo di sottoscrivere il prossimo gennaio, subito dopo la chiusura della sessione di bilancio. “Si chiami patto, contratto, accordo, l’importante è che ci siano i contenuti. Questo Governo durerà tre anni, se le forze politiche di Governo saranno compatte e se garantiremo la massima trasparenza sulla gestione di fondi pubblici e privati”, conclude Di Maio.

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