L’appello di Nino De Masi non è caduto nel vuoto. Quando i giochi sembravano fatti circa la mancata alleanza tra il Pd e il Movimento Cinque Stelle in Calabria, le parole dell’imprenditore di Gioia Tauro, vittima della ‘ndrangheta, stanno riaprendo i giochi. Da una parte, infatti, il M5s frena sul candidato Francesco Aiello e, con la scusa del maltempo, rinvia la sua presentazione prevista per domani. Nel frattempo diversi parlamentari pentastellati stanno contattando De Masi per capire i margini di un confronto con il Pd “alle loro condizioni”. Dall’altra il Partito democratico fa sapere che “si tratta di un appello del quale non si può non tenere conto” e il commissario regionale Stefano Graziano dice che “bisogna unire tutte le forze per battere la destra”.

De Masi, dopo il suo appello che cosa è successo?
L’appello ha suscitato notevole interesse. Sono stato contattato da diverse persone e organizzazioni sindacali. Si è aperta una discussione che è attualmente in corso.

Parliamoci chiaro, le sue parole sono state colte dal Movimento Cinque Stelle e dal Partito democratico?
La politica oggi, in Calabria e in Italia, è sconfitta e non ha autorevolezza. I partiti e movimenti in questo momento sono “morenti”. La litigiosità interna dei movimenti e i partiti, che si sono occupati più dei loro interessi e delle loro lobby che degli interessi della collettività, hanno portato a una sfiducia della gente. Ho spiegato in modo chiaro sia al M5s che al Pd che corrono il rischio di non superare nemmeno la soglia dello sbarramento. Dobbiamo essere consapevoli di dove partiamo per costruire qualcosa.

E la risposta del M5s e del Pd?
Le risposte sono state di attenzione. Ho spiegato loro che devono smetterla di porre veti incrociati l’uno contro l’altro perché altrimenti qui si sta facendo come quel signore che si taglia gli attributi per fare il dispetto alla moglie. Sto cercando di farli ragionare su questo. La partita è molto complessa e delicata perché il M5s ha dei veti a priori. Questo ha fatto sì che i cittadini non comprendano più il loro spirito e la loro mission. E quindi la gente li sta sfiduciando e si sta rivolgendo ad altre manifestazioni di piazza. Spero che lo capiscano. Dall’altra parte spero che il Partito democratico comprenda che è giunta l’ora di occuparsi degli interessi della collettività e non di sistemi di potere.

Ci riuscirà a far sedere attorno allo stesso tavolo il Pd e il M5s?
Spero di sì. Io non faccio politica. Il mio unico interesse è quello della gente e del mio territorio.

In queste condizioni, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega unite in Calabria stravincono le elezioni. C’è ancora speranza, secondo lei, di un accordo Pd-M5S per arginare l’onda salviniana anche nel Sud Italia?
Io mi sono reso disponibile per andare a parlare con le loro delegazioni parlamentari. Dobbiamo mettere da parte la litigiosità che ci ha portato a un allontanamento della politica.

Per sedersi attorno a un tavolo ci vuole il nome di un candidato alla presidenza della Regione che metta d’accordo M5S e Pd.
Abusando del mio rapporto personale con lui, sto cercando di coinvolgere Pippo Callipo nel tentativo di riportarlo in competizione. Lui aveva detto che voleva stare fuori da questa storia. Ma Callipo è una risorsa della Regione Calabria, è un elemento di grande valore aggiunto nel territorio. Sto cercando di farlo parlare con il Movimento Cinque Stelle e con il Pd per dire a tutti di trovare punti di equilibrio

Ma il M5s pone dei veti nei confronti del Pd per una serie di pregiudizi di lobby?
Bene andiamo dal Pd e gli diciamo: “Pd, siccome tu in Calabria stai puntando sulla trasparenza, cerchiamo di garantirvi l’un l’altro”.

E il Pd sarà disponibile a fare questo?
Da una serie di colloqui personali, il Pd mi ha dato la massima disponibilità. Bisogna che il Movimento si convinca di fare questo e se è fattibile bisogna convincere Callipo a ritornare in partita. Sarebbe una grande vittoria della Calabria.

L’eventuale candidatura unitaria di Callipo, dopo il suo appello, è stata ben accettata dal commissario del Pd Stefano Graziano. Come la mettiamo con il M5s che, in queste ore, sembra stia puntando sul professor Francesco Aiello come candidato alla Regione?
Non ho idea. Io non sono un politicante. Ho grande rispetto per il professor Aiello. Non mi permetto di interferire nelle scelte del Movimento Cinque Stelle. Le sta facendo e le continuerà a fare. Ma deve essere il Movimento stesso a valutare qual è l’interesse dei calabresi.

La sua lettera ha quindi riaperto i giochi in Calabria?
La lettera ha suscitato da una parte un comunicato formale del Pd all’Ansa. E dall’altra una serie di telefonate anche da pezzi del Movimento Cinque Stelle che mi hanno manifestato interesse per questa cosa.

Esclude che attorno al tavolo de Masi, nelle prossime ore, potrebbero sedersi Zingaretti, Di Maio e Callipo?
Ho chiesto a tutti di discutere del futuro di questa Regione. Mi ha chiamato più volte il coordinatore del M5S Paolo Parentela. Il dialogo è aperto. Mi auguro francamente che tutti abbiano a cuore l’interesse collettivo. La Calabria può essere un modello di cultura politica che vada oltre gli interessi di un partito o di un movimento. Spero che i parlamentari siano consapevoli della responsabilità che hanno. Io sono un modesto metalmeccanico e sto facendo tutto quello che è nelle mie disponibilità per dare una mano d’aiuto a questa terra. Ho la coscienza a posto.

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