Nuovo acquisto per Matteo Salvini in Sicilia. La Lega ha ufficializzato l’arrivo di Nino Minardo, deputato di Forza Italia alla terza legislatura. È lo stesso parlamentare ex berlusconiano a ufficializzare l’arrivo al Caroccio su facebook, postando una foto con l’ex ministro dell’Interno: “L’incontro di oggi con Matteo Salvini – ha scritto Minardo – ha sancito la conclusione di un percorso di dialogo che va avanti da mesi e l’inizio del mio percorso politico con la Lega. Una scelta maturata con la convinzione che da qui possiamo lavorare per trovare quella chiave di volta che rafforzi, con le idee, un centrodestra che ha voglia di rigenerarsi anche in Sicilia. Sono contento di poter dare il mio contributo per fare crescere ancora di più la splendida squadra del partito in Sicilia, messa a punto da Stefano Candiani, che ringrazio di cuore”.

Minardo era incluso nella lista dei candidati con pendenze giudiziarie stilata dal fattoquotidiano.it in occasione delle elezioni politiche del 2018. Nel 2014 infatti è stato condannato a 8 mesi per abuso d’ufficio per una consulenza affidata quando era presidente del Consorzio Autostrade Siciliane. I fatti riguardavano l’incarico dato dal cda del consorzio senza passare da una selezione pubblica: il contenzioso era stato avviato da un’avvocato che aveva vinto un concorso due anni prima che l’incarico fosse affidato. “Insieme con i miei legali valuteremo che chiedere la revisione del processo per le numerose anomalie che sono venute fuori. Potremmo ricorrere anche alla Corte di Giustizia Europea”, aveva detto Minardo il 14 maggio del 2014 quando la Suprema corte aveva reso definitiva la sua condanna.

Eletto per la prima volta dal Pdl nel 2008, passato poi con il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano e quindi tornato alla corte di Silvio Berlusconi, Minardo è il rampollo di una dinastia di petrolieri con la passione per la politica: suo zio Riccardo, è stato deputato nazionale e regionale con il Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo. Nell’aprile del 2011 è stato arrestato per associazione a delinquere, truffa aggravata e malversazione ai danni dello Stato proprio mentre sedeva all’Assemblea regionale Siciliana. Nel 2017 fu assolto: “Sono vittima di un clamoroso caso di errore giudiziario”, disse dopo aver incassato la sentenza di non colpevolezza.

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