Spese gonfiate per circa 500mila euro e mazzette a un paio di dipendenti Anas per agevolare il meccanismo della truffa. E’ questa l’ipotesi d’accusa che coinvolge tre società private, due friulane e una veneta, e due dipendenti dell’ente che gestisce le strade statali. In totale, una decina di persona. A scoprire il meccanismo sono stati i finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria del Comando provinciale della guardia di Finanza. I reati contestati: truffa aggravata, falso ideologico in atto pubblico e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio.

Una società a responsabilità limitata di Trieste aveva vinto i cosiddetti “appalti a corpo” (visto che non si poteva conoscere in anticipo l’entità della neve da rimuovere o la quantità di sale da spargere) per servizi di manutenzione strade, pronto intervento, sgombero neve e spargimento sale. E ne avrebbe subappaltato una parte ad altre due imprese, una di Trieste e una di Belluno. Ma al momento della rendicontazione dell’attività fatta pervenire all’Anas, in quanto stazione appaltante, i dati sarebbero stati alterati, indicando complessivamente costi maggiorati per 500mila euro. L’amministratore della srl, stando al rapporto di denuncia della GdF, avrebbe versato somme di denaro e fornito altre utilità al direttore operativo della partecipata pubblica e a un secondo dirigente dell’ente. Valore totale: 65mila euro.

La Procura della Repubblica aveva chiesto alcuni provvedimenti restrittivi, ma ha ottenuto dal gip del Tribunale un sequestro preventivo per equivalente di 640mila euro nella disponibilità degli indagati. Dal documento risulta che l’arco di tempo in cui sarebbero avvenuti gli episodi va dal 2014 al 2017. Il problema, per la società, era quello di ottenere il pagamento dell’intero importo fissato dal bando di gara. E’ per questo che aveva riportato nel consuntivo esibito alla stazione appaltante attività di manutenzione superiori a quelle realmente eseguite I dati alterati riguardavano gli impieghi di mezzi e di personale. Ad esempio, alcuni operai che erano indicati presenti sul posto di lavoro, in quel momento si trovavano in vacanza in Croazia e, in un caso, perfino ad una festa di matrimonio in Sicilia. Una delle società (subappalto di pronto intervento) è bellunese: i dipendenti hanno dichiarato di non aver mai lavorato sulle strade del Friuli Venezia Giulia.

I finanzieri hanno appurato che il direttore operativo, responsabile esecutivo delle gare, era stato dipendente della srl prima di passare all’Anas. Un altro dirigente dell’ente avrebbe ricevuto il beneficio della ristrutturazione di un appartamento, con fornitura e posa in opera di finestre, nonché installazione dell’impianto di riscaldamento. L’operazione è stata denominata “Strade salate”.

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