“Non è mia abitudine attaccare gli avversari politici, non l’ho mai fatto, ma mi sorprende che Salvini pontifichi quotidianamente sulla questione Barr e mi ha sollecitato a chiarirla perché non gli tornava. Credo sia legittima la sua richiesta di chiarimento, così come è legittima da parte degli italiani. A questo punto io la verità chiesta da Salvini l’ho riferita, in sede istituzionale sono stato più dovizioso di particolari, ma quel che mi sorprende è come Matteo Salvini, che non solo era ministro dell’Interno, un ruolo di primaria importanza, ma si è anche candidato a guidare il paese” chiedendo “pieni poteri ai cittadini, non avverta la necessità di chiarire questa vicenda”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, dopo essere stato audito dal Copasir, rispondendo a una domanda sulla vicenda dei presunti fondi russi alla Lega. “Io sono stato in forte imbarazzo – ha detto Conte sul cosiddetto “Moscopoli” – sono andato in Parlamento, al Senato, a riferire al suo posto, tra l’altro non avendo alcuna informazione da lui. Il ministro dell’Interno non ha risposto al suo presidente del Consiglio che per iscritto gli chiedeva informazioni, mancando di sensibilità istituzionale, qui non c’è affatto sensibilità istituzionale. Lui dovrebbe chiarire cosa ci faceva con Savoini in incontri riservati con le massime autorità russe -il ministro dell’interno, il responsabile dell’intelligence russa- portandosi dietro Savoini che non ha alcun ruolo. Dovrebbe chiarirlo soprattutto agli elettori leghisti, a chi oggi lo sta vagliando per capire se sia o no idoneo a guidare il paese”

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