Minacce aggravate da odio razziale e stalking. Sono le accuse mosse al presunto autore delle scritte razziste che a fine agosto comparvero sul profilo Instagram del difensore della Roma Juan Jesus. L’uomo, di Civitavecchia, è stato denunciato dai poliziotti della Digos. È stato anche sottoposto a daspo per 3 anni. Per la verità la Roma aveva promesso un “daspo a vita” all’uomo che si era scagliato contro il suo difensore.

“Il gestore di questo account Instagram ha inviato insulti razzisti disgustosi a Juan Jesus, attraverso un messaggio diretto. Abbiamo segnalato l’account alla Polizia e a Instagram. La persona responsabile sarà daspata a vita dalle partite dell’As Roma. No al razzismo”, aveva scritto la società giallorossa su Twitter annunciando la decisione di proibire l’ingresso a chi si cela dietro l’account Andrea Dell’Aquila.

“Stai meglio al giardino zoologico, li mortacci tua un’altra volta”, aveva ‘attaccato’ il tifoso giallorosso. E poi altri insulti razzisti: “Maledetto scimmione. Negro”. A quel punto Juan Jesus ha rilanciato i messaggi tra le stories del proprio profilo, invitando la Roma ad intervenire.

“Sapete già cosa fare con un tifoso così, As Roma – ha scritto – Orgoglioso di quella che sono. No al razzismo”. E puntuale è arrivata la reazione del club che non solo ha deciso di non vendere più bigliettiabbonamenti al gestore del profilo, ma ha anche segnalato l’account alla polizia e al social network. Sull’episodio è intervenuto anche il premier Giuseppe Conte: “Chi ha insultato ieri Juan Jesus non ha alcuna passione per lo sport: che stia fuori a vita dagli stadi sportivi!”.

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