L’idrogeno diventa il vettore energetico pulito del futuro, con un possibile ruolo di primo piano nella lotta ai cambiamenti climatici. Anche in Italia, dove potrebbe arrivare a coprire quasi un quarto (23%) della domanda nazionale di energia entro il 2050 in uno scenario di decarbonizzazione al 95%, necessario per raggiungere l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi. L’elemento chimico che già 16 anni fa l’economista Jeremy Rifkin indicava come possibile soluzione al fabbisogno energetico globale potrebbe dunque superare l’attuale quota di mercato dell’elettricità generata da fonti rinnovabili e fossili (20% nel 2018). È quanto emerge da uno studio Snam-McKinsey, presentato giovedì durante la conferenza ‘The Hydrogen Challenge – 2019 Global Esg Conference”, organizzata dal gruppo Snam a Roma, a cui hanno partecipato anche il premier Giuseppe Conte e il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli.

Una crescita, quella dell’idrogeno, che potrebbe verificarsi grazie alla progressiva e ormai consolidata diminuzione del costo di produzione dell’energia elettrica rinnovabile solare ed eolica e alla contestuale riduzione del costo degli elettrolizzatori, determinata dalla produzione di idrogeno verde su larga scala. Questo elemento chimico potrebbe essere impiegato soprattutto nel settore dei trasporti (camion, bus e treni), e in quello residenziale (per il riscaldamento). Inoltre, avrebbe anche alcune applicazioni industriali, come la raffinazione e i processi che richiedono elevate temperature.

“L’idrogeno”, ha spiegato il presidente Snam Luca Dal Fabbro, “è una delle soluzioni energetiche del futuro: un kg di idrogeno riscalda una famiglia per due giorni, fa camminare una macchina per 130 km, produce 9 tonnellate di acciaio. È quindi un bene prezioso”. Si può considerare alleato dell’ambiente perché non genera nei suoi vari utilizzi emissioni che potrebbero alterare il clima o inquinare, e può essere trasportato e stoccato utilizzando le infrastrutture esistenti. Dopo l’avvio ad aprile della sperimentazione di una miscela di idrogeno al 5% e gas naturale nella rete di trasmissione che serve due aziende della zona di Contursi Terme (Salerno), “entro fine anno introdurremo nella rete di trasmissione del gas naturale un mix di idrogeno al 10%” sempre in Campania, ha annunciato l’amministratore delegato del gruppo Marco Alverà.

Secondo l’associazione Hydrogen Council, di cui fa parte anche Snam, il valore dell’economia dell’idrogeno è destinato ad aumentare dai circa 100 miliardi di dollari l’anno di oggi a 2.500 miliardi di dollari nel 2050. “Dobbiamo avviare in Italia un’azione concreta e rapida per realizzare con l’idrogeno gli stessi risultati che abbiamo ottenuto con l’eolico”, ha commentato Conte, “colmando il divario che ci separa dai Paesi del Nord Europa che sono già passati dalla sperimentazione all’attuazione. Prosegue: “Vincere la ‘sfida dell’idrogeno’ può rappresentare, per il nostro Paese, una grande opportunità. Anzi, considero questo obiettivo il primo dei pilastri su cui si fonda il Green New Deal, punto qualificante del programma di Governo, al quale stiamo lavorando con la massima determinazione”.

Articolo Precedente

Treviso, “non disturbate i cervi in amore”. Veneto Agricoltura prepara cartelli informativi contro i turisti invadenti

next
Articolo Successivo

Decreto clima, ok del consiglio dei ministri. Costa: “Primo pilastro del Green new deal. Stanziati 450 milioni derivanti da aste verdi”

next