I medici dovrebbero prescrivere per tutti, insieme alle medicine, anche una buona dose di arte. Infatti è ormai scientificamente provato che l’arte migliora la salute e verticalizza l’effetto positivo delle cure.
Al di là delle numerose ricerche che dimostrano che lo stato d’animo che si sperimenta inventando arte fa bene allo spirito e al corpo, io ho un’esperienza personale piuttosto ricca in proposito.
Prima di morire mia madre tenne un ultimo corso di teatro al villaggio Alcatraz. Non aveva nessuna malattia mortale ma era stanca di vivere per i molti acciacchi.
A pranzo se ne stava rincantucciata al ristorante, avvolta in uno scialle rosso e dimostrava tutti i suoi anni. Poi quando saliva sul palcoscenico e iniziava a recitare aveva una metamorfosi. Si raddrizzava, lo sguardo diventava vivace e pareva addirittura che la pelle del viso si tendesse facendo diminuire parecchio le rughe.
Era un fenomeno che stupiva tutti gli allievi.
E mio padre dopo il suo novantesimo compleanno era messo male. A giugno i medici mi dissero che aveva pochi giorni di vita. Ciononostante continuava a dipingere e a dettare testi… E si incaponì che voleva recitare ancora una volta. E ci riuscì. Tenne il palcoscenico per quasi due ore, all’Auditorium di Roma, di fronte a 3mila persone e finì lo spettacolo cantando. Il che, per lo stato dei suoi polmoni era teoricamente impossibile.
Telefonai al professor Poletti e gli dissi che Dario ce l’aveva fatta. Mi rispose che era ateo ma ora credeva ai miracoli.
L’arte è proprio miracolosa. Scatena emozioni curative, rintraccia energie sconosciute.
Da sempre abbiamo cercato di diffondere questa idea. Nel 1997 e nel ’98 abbiamo organizzato i primi corsi per clown dottori. Trecento giovani riuniti per una settimana ad Alcatraz con Parch Adams, Madan Kataria (l’inventore dello Yoga della risata), Miloud e 12 ragazzi di strada di Bucarest.
Negli anni abbiamo organizzato molte attività artistiche con persone disabili o con problemi mentali con risultati straordinari.
Così cinque anni fa, quando Cinzia Lenzi e Gabriella Canova mi hanno proposto di tenere un laboratorio di pittura con persone assistite da un centro di igiene mentale di Bologna ho accettato. Abbiamo poi realizzato insieme a 16 artisti/pazienti un grande dipinto all’ingresso dell’ex manicomio bolognese.
Dopo questa esperienza Cinzia e Gabriella hanno aperto la galleria virtuale degli artisti outsider. Oggi nella galleria sono esposti 350 quadri di 50 artisti (http://arteirregolare.comitatonobeldisabili.it/). In questo spazio espongono artisti “normali” (se possiamo essere considerati “normali” io e mio padre e altri amici) e artisti con problemi. E gli autori possono essere contattati dai visitatori e vendere direttamente le loro opere. E siccome sono strani ma non stupidi sono anche riusciti a organizzare diverse mostre d’arte. Insomma questa iniziativa ha creato una possibilità che prima non c’era, gratuita e aperta a tutti.
E dal successo di questa galleria d’arte digitale è nata poi l’idea di un festival che raccogliesse le molte esperienze italiane in questo settore.
Oggi la quarta edizione del Festival Nazionale dell’Outsider Art e dell’Arte Irregolare inizia a Verona in collaborazione con Daniela Rosi, presidente dell’associazione Lao che si occupa da decenni di artisti che provengono da situazioni di disagio mentale. Si intitola Memoria Futura: due giorni di convegno, eventi, mostre, spettacoli teatrali (tra l’altro con Mario Pirovano che stasera interpreterà Mistero Buffo al Teatro Laboratorio di Verona).
La partecipazione è gratuita. Il programma della manifestazione e i nomi dei relatori al convegno e degli atelier li puoi consultare al sito http://comitatonobeldisabili.
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