L’autunno è appena cominciato eppure la prima influenza è già arrivata, a dimostrazione, secondo gli esperti, che “non è più un male di stagione“. Il primo caso è stato identificato a Parma martedì 24 settembre. Si tratta di influenza B, trovata con un tampone faringeo su una bambina di 6 anni ricoverata nel reparto di Pediatria generale e d’urgenza con febbre e mal di gola dovuti a un’affezione dell’apparato respiratorio.

Quest’anno al letto finiranno circa sei milioni di italiani, con un’incidenza leggermente inferiore rispetto agli anni scorsi. “A questi 6 milioni, colpiti da ‘vera’ influenza vanno poi aggiunti altri 8 milioni di cittadini che contrarranno gli altri virus simil-influenzali“, spiega il professor Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore del dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell’Università di Milano. “Quando la temperatura diventerà stabilmente più rigida, scatterà l’epidemia stagionale”, continua anche se, come si è visto, non può essere più considerata una malattia tipicamente invernale. Nell’ultimo periodo, dice ancora Pregliasco, “si sono diffuse due nuove varianti dei virus, H3N2 e H1N1″ che non solo hanno maggior capacità diffusiva, ma soprattutto sono quelle forme che possono provocare “maggiori severità e un più alto rischio di complicanze”. In particolare l’H1N1 è più rischioso per i bambini piccoli, mentre l’altro per i soggetti anziani e fragili. Ma non solo. Oltre a questi, continua il professore, “saranno presenti anche i virus B/Colorado e A/Kansas che sono varianti già conosciute dalle precedenti stagioni”.

Per combattere l’influenza, dicono gli esperti, servono riposo e un’alimentazione equilibrata, insieme all’utilizzo dei farmaci di automedicazione, riconoscibili grazie alla presenza del bollino rosso. Assolutamente inutile, oltre che controproducente, assumere gli antibiotici, “del tutto inefficaci nella lotta ai virus”. “A differenza dei farmaci di automedicazione, gli antibiotici non vanno mai assunti senza la prescrizione medica specifica per quel caso”, conclude Pregliasco che suggerisce invece il vaccino anti-influenzale, un rimedio essenziale per evitare il contagio soprattutto nei soggetti fragili.

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