Vedere che un essere umano viene insultato durante una manifestazione politica, come hanno fatto molti leghisti a Pontida, 100 contro uno, fa veramente senso. Disgusta avere lo sguardo offeso da questa piaga purulenta. Mi ha fatto proprio incazzare vedere Gad Lerner insultato da questi signori e da queste signore. E ammiro che abbia trovato la forza di sorridere. Ci conosciamo dai tempi della scuola, andavamo tutti e due al Berchet a Milano, e Gad contribuiva già al bilancio della sua famiglia facendo le pulizie nel teatro dei miei genitori.

Gli ho telefonato per esprimergli il mio dispiacere e lui ha tenuto subito a precisare che ci sono stati molti leghisti che gli hanno espresso solidarietà. Non riesce a essere settario neanche quando la vittima è lui. Peccato che questi leghisti buoni non siano riusciti a espellere quelli razzisti e che Matteo Salvini, dal palco, non abbia detto neppure una parola contro questa inciviltà. Il problema dell’umanità sta tutto nell‘ignoranza. Si riesce a essere razzisti solo se non si sa un cazzo del codice genetico umano.

Le razze non esistono, ormai la scienza lo ha dimostrato da decenni. In un branco di scimpanzé ci sono più differenze genetiche che in tutti gli esseri umani. Proveniamo tutti dallo stesso piccolo gruppo umano. Le differenze di colore della pelle e forma del naso sono aspetti che mutano rapidamente a causa delle diverse situazioni climatiche (se stai molto al sole ci vuol niente a diventare neri), ma il codice genetico resta uguale per il 99,999999%. Possiamo dire che una persona ha genitori cresciuti in un certo ambiente culturale o che sono nati in una certa area geografica, ma non ha senso parlare di razze.

La madre è certa, il padre no: da millenni gli umani si dedicano al sesso sfrenato, dovunque e con chiunque. E non abbiamo mai smesso. Da decenni è possibile analizzare il Dna umano e ricostruire la storia degli incroci tra gruppi etnici e si è scoperto che ci sono bergamaschi che hanno più sangue orientale di un libanese, comaschi che solo per caso non sono usciti con la pelle nera, cinesi più inglesi della regina d’Inghilterra e statunitensi bianchi, biondi e protestanti che sono praticamente dei calabresi.

In particolare noi italiani siamo tra i più mischiati del pianeta. Grazie alla posizione geografica dell’Italia, al centro del Mediterraneo, e di tutte le migrazioni degli ultimi 60mila anni almeno. La razza padana è un assurdo. I primi abitanti del nostro Belpaese provenivano dall’Africa. Ancora prima di Roma in Italia si mischiavano popoli che arrivavano da tutto il Mediterraneo. E tra i centurioni romani c’erano neri, mediorientali, galli, germani, berberi, egiziani, turchi, greci, slavi, longobardi, vandali, unni eccetera. Poi ci hanno invaso bizantini, arabi, vichinghi, tedeschi, francesi, spagnoli, austriaci… E tutti trombavano senza posa.

Quindi, caro razzista, di che razza sei? Perché non ti fai fare l’analisi del codice genetico? Così lo scopri come sei messo veramente e magari scopri che sei più ebreo di Gad. Quando succede che un razzista si scopre ebreo o nero è divertente.

Nel 2012 Csanad Szegedi, estremista di destra, antisemita, nemico di rom e sinti, giunto ai vertici del partito ultraconservatore Jobbik e fondatore di una milizia neonazista, scoprì di essere ebreo da parte di madre. Sorte simile toccò a Kevin Wilshaw, nome di spicco del National Front, organizzazione nazista inglese. A volte succedono fatti che ti fanno sospettare che Dio esista…

Ma la differenza tra una (apparente) razza e un’altra scompare quando si parla di ebrei, perché essi non sono proprio, in nessun modo, una razza. Infatti ce n’è con il naso aquilino e con il naso alla francese, con la pelle “abbronzata” e i capelli riccioli e neri, biondi con gli occhi azzurri, ebrei con i capelli rossi, la pelle bianchissima e le lentiggini o con la pelle nera come il carbone. E l’analisi del loro Dna ci dice, senza ombra di dubbio, che questi ebrei neri discendono direttamente dai Levi dei tempi di Mosé e tutt’oggi vivono in Sud Africa.

Si può, per l’appunto, identificare nel Dna di una persona l’appartenenza a una linea famigliare, cioè si può dire che un tuo antenato era un Levi o un Coen, ma parlare di razza ebraica non ha senso, perché fin dall’inizio non erano né una razza né un gruppo etnico, ma un coacervo di etnie che provenivano da regioni diverse e avevano la pelle di colori diversi. Pare proprio che li unì la ribellione al faraone e la fuga dall’Egitto.

Immagina che oggi tutti gli immigrati italiani decidessero che i leghisti li hanno scocciati e se ne andassero tutti assieme e poi col tempo formassero una loro nazione. Ci sarebbero senegalesi, marocchini, nativi americani, albanesi, moldavi, serbi, russi, afgani, cinesi, indiani, filippini. È quel che probabilmente è successo in Egitto. E i leghisti egiziani poi li hanno inseguiti perché senza tutta quella gente tanto disprezzata non funzionava più un cavolo. Proprio quel che succederebbe oggi se gli stranieri odiati se ne andassero. Ma a scuola queste cose non si insegnano; e poi ci si lamenta se vengono fuori degli asini razzisti.

Articolo Precedente

Tassa su merendine e bibite, milioni di euro allo Stato e abitudini più sane: dall’Ungheria al Regno Unito, la “health tax” è un modello

next
Articolo Successivo

Moda green, il Made in Italy sostenibile fatto di eco-tessuti e scarti agricoli vale 30 milioni di euro

next