Per l’authority di vigilanza sulla Borsa l’ex direttore Roberto Napoletano e quattro ex manager del gruppo Sole 24 Ore hanno messo in atto “pratiche commerciali e di reporting per incrementare artificiosamente i dati diffusionali del quotidiano” truccando quelli sugli abbonamenti digitali. E la divulgazione di quei dati “alterati” ha “prodotto un quadro informativo falso della situazione economico-finanziaria” del gruppo con effetti suscettibili di “influenzare in modo ingannevole sia le scelte degli acquirenti di spazi pubblicitari (…) che gli analisti finanziari” e quindi le decisioni degli investitori. Per questo la Consob, con delibera del 29 luglio pubblicata oggi, ha sanzionato per un totale di 1,05 milioni di euro Napoletano, l’ex ad Donatella Treu, l’ex responsabile Digital business & publishing development Anna Matteo, l’ex direttore finanziario Massimo Arioli e l’ex direttore dell’area vendite Alberto Biella al termine del procedimento aveva a oggetto le procedure di rilevazione dei dati diffusionali nel periodo compreso tra il 2012 ed il 2016.

“Le condotte illecite”, che integrano un caso di manipolazione di mercato, “sono da qualificarsi come dolose” secondo la Consob, in quanto poste in essere “consapevolmente” allo scopo di gonfiare i dati sulla vendite del quotidiano di Confindustria. Per Treu e Napoletano la sanzione della Commissione, più pesante rispetto alla proposta formulata a febbraio dall’Ufficio sanzioni amministrative, è di 280mila euro. Ad Anna Matteo ne vengono chiesti 180mila, ad Arioli 160mila, a Biella 150mila. Consob non ha invece ritenuto che ci fossero i presupposti per adottare sanzioni nei confronti del gruppo Sole 24 Ore, perché non ha ravvisato “nessun orientamento preordinato al raggiungimento di quello scopo illecito”, e ha quindi disposto l’archiviazione del procedimento. La società è comunque tenuta a rispondere in solido per il pagamento della sanzione complessiva applicata nei confronti delle persone – non più presenti in azienda – coinvolte nel procedimento.

A febbraio il pm di Milano Gaetano Ruta, titolare dell‘inchiesta per false comunicazioni sociali e aggiotaggio informativo che ha scosso il quotidiano economico nella primavera 2017, ha chiesto per Napoletano, Treu e l’ex presidente Benito Benedini il rinvio a giudizio. Archiviata, invece, la posizione di altri sette indagati che erano accusati di appropriazione indebita e nei cui confronti il gruppo, dopo essere stato risarcito, ha ritirato la querela. L’avvio dell’udienza preliminare è fissato per domani, 12 settembre. Secondo l’Ansa, Treu e Benedini hanno intenzione di uscire dal processo con un patteggiamento mentre l’attuale direttore del Quotidiano del Sud dovrebbe seguire il giudizio ordinario.

“Sono allibito e sgomento”, è stato il commento di Napoletano, che lo scorso novembre ha chiesto 750mila euro di danni ai giornalisti per un comunicato sindacale e nel maggio scorso ha costituito un trust in cui ha allocato i suoi immobili. “Come si possa sanzionare una persona completamente estranea ai fatti in base a quanto è documentalmente dimostrato negli atti, per me resta un mistero inquietante. Naturalmente faremo ricorso in tutte le sedi consentite”.

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