Sulla vicenda della Open Arms, la nave dell’omonima ong spagnola bloccata da 16 giorni nel mediterraneo in attesa di un porto sicuro, oltre al duello Conte-Salvini, con un primo round vinto dal presidente del Consiglio, si sta consumando un altro scontro. Sui social, infatti, neanche mezz’ora dopo il via libera del ministro dell’Interno allo sbarco dei 27 minori non accompagnati che si trovavano a bordo dell’imbarcazione, il leader leghista coinvolge i suoi follower e risponde a Roberto Saviano che questa mattina ha commentato, sempre via Twitter, la vicenda.

“I 134 migranti a bordo della #OpenArms, dopo essere stati ostaggio dei banditi libici, ora lo sono del bandito politico Matteo Salvini, il #MinistroDellaMalaVita. Ma il destino di Salvini è il carcere, e questo lo sta capendo anche lui; basterà che si spengano le luci”, cinguetta lo scrittore, riutilizzando un termine che gli è già costato una denuncia. “Il signor Saviano mi vuole vedere in galera. Che faccio amici, gli do retta e mi dimetto o tengo duro?”, risponde il vicepremier, rivolgendosi ai suoi fan.

Sotto al post del vicepremier in poche ore si sono susseguite una vagonata di reazioni: likes, retweet, ma soprattutto commenti che, stranamente, superano di gran lunga i cuoricini. Nessuna risposta diretta dello scrittore che, però, sceglie la propria bacheca per lanciare un altro messaggio: “‘Tengo duro’ ovvero ‘mi attacco alla poltrona’: vuoi mettere la differenza che c’è tra scappare da ministro o da comune mortale? Nel secondo caso ti beccano immediatamente; nel primo, degli utili idioti che ti salvano la pelle li trovi sempre”. I follower del leader leghista, invece, rispondono alla domanda nei modi più svariati, dividendosi in due fazioni, spesso anche attaccandosi fra loro a colpi di tweet.

“In realtà dovresti dimetterti perché hai detto una settima fa che vuoi andare al voto. Ma avevi anche detto che eri pronto a farti giudicare e poi hai chiesto al Parlamento di usare l’immunità… Fai il figo qui ma sei un coniglio, lo hai già dimostrato ampiamente”, commenta Francesco, subito additato dai fan del vicepremier che gli suggeriscono di “andare a commentare sotto il profilo di Saviano”. “Fino a quando come un codardo farai appello all’immunità parlamentare, in galera non finirai mai. Dai Cuor Di Leone, facci vedere quanto maschio italico forte sei e rinuncia all’immunità”, gli suggerisce invece Marco.

E c’è anche chi sottolinea che nel tweet è nascosta una confessione del titolare del Viminale. “Ci ha appena confessato che se si dimette va in galera. L’intelligenza dello statista”, scrive Cristina. In realtà neanche le dimissioni toglierebbero l’immunità a Salvini che, senza la carica di Ministro, rimarrebbe comunque senatore, potendosi così appellare all’articolo 68 della Costituzione.

I contestatori sono tantissimi. “Abbi un po’ di palle. Dimettiti e affronta la giustizia. Penso che col passare del tempo ne sentiremo delle belle. BACIONI”, risponde Enzo, subito seguito da Francesco che chiede: “Ma una decisione da solo riesci a prenderla? O hai bisogno dei like anche per scegliere le mutande?”.

Ma non mancano anche i sostenitori tutti, rigorosamente, con il simbolo della bandiera italiana come parte del nickname. Qualcuno, come Antonella, preoccupata per gli attacchi al vicepremier, scrive: “Da tua sostenitrice il mio consiglio è di dimetterti perché ti stai assumendo troppe responsabilità in un governo che ti rema contro e che vuol far di te il capro espiatorio. Dimettiti e lascia gestire a loro verranno giudicati da noi”.

Altri, invece, più duri, suggeriscono di far arrestare lo stesso Saviano, come l’account Lunastorta che scrive: “Sbatti in galera lui! È il minimo…lui non ha ancora capito (come tutti del resto) che stanno infilando le mani in un vespaio! #SALVININONMOLLARE Parola del tuo popolo, Capitano!”. Tra i supporter di Salvini c’è anche chi, riprendendo un tema caro al vicepremier, suggerisce di levare la scorta all’autore di Gomorra. “Evidentemente a questo demente falso buonista, la querela precedente non è bastata. L’unico rimedio, credo, per fargli abbassare la cresta, sarebbe quello di togliergli subito l’inutile scorta”, scrive Carlo.

Non è il primo scontro tra il ministro dell’Interno e Roberto Saviano. Solo a giugno, ad esempio, annunciando la revisione delle regole di assegnazione della scorta, Salvini aveva lanciato un “bacione” allo scrittore. Un gesto provocatorio sul quale era intervenuto anche il Consiglio d’Europa, bollandolo come “intimidazione di Stato“.

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